Contenuti per adulti
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Non l'acuto strillo dell'aquila nel blu, né il ruggito che la foresta fa tremar, ma il pigro volo del passero, lassù, che un granello dal suolo vuol beccar.
Non la vetta nevosa, sfida al ciel sereno, né l'abisso profondo, mistero ovver'orror, ma la dolce collina, dal profilo sereno, ove il grano matura, diffondendo color.
Non l'eroe che la storia scolpisce nel bronzo, né il genio che la mente trascina oltre il confine, ma l'uomo qualunque, dal quotidiano bronzo, che la sua parte compie, con oneste spine.
Nel suo passo costante, la vita si snoda, senza eccessi di gioia, né abissi di guai. La sua fiamma modesta, la notte non roda, e il mattino la trova, serena, qual mai.
Non cerca l'alloro, né il plauso fragoroso, ma un quieto riposo, al termine del dì. Il suo pane è fragrante, il suo sonno riposo, e il suo cuore, semplice, non teme l'oblio.
Oh, santa mediocrità, rifugio sicuro, porto sereno all'anima che non vuol tempesta, nel tuo abbraccio placido, il fragile è puro, e la vita ritrova la sua misura onesta.
Non sei viltà, ma saggia accettazione, del limite umano, del tempo che va. Sei il ritmo tranquillo d'ogni creazione, la terra che nutre, la pioggia che lava.
In te si riflette l'umana natura, con le sue debolezze, i suoi piccoli affanni. Sei la tela comune, non la rara pittura, ma il fondo su cui l'arte distende i suoi inganni.
Perché nell'ombra tua, si cela la pace, lontana dagli eccessi, dalle folli chimere. E il cuore respira, con mite vivace, la semplice gioia delle cose vere.
Elogio dunque a te, umile sentiero, ove l'esistenza si svolge leggera. Nel tuo grigio sereno, il vero intero, si svela pian piano, ad anima sincera