Infanzia rubata a Carlo

scritto da riccardodig
Scritto 6 mesi fa • Pubblicato 6 mesi fa • Revisionato 6 mesi fa
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Testo: Infanzia rubata a Carlo
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Carlo

Ogni mattina è sempre la stessa storia. Carlo si gira su un fianco e sospira, sperando in una cometa lontana.

Il riflesso sul vetro è complice della sua immaginazione, vuole aiutarlo a proiettare davanti a sé quella cometa tanto desiderata. Sopra di essa, Carlo si sente libero. Si immagina colazioni fruttuose, mattinate saltando tra gessi e lavagne e pranzi stracolmi di pasta. I pomeriggi, poi, erano la sua parte preferita: Carlo è nella sua luce il campione di calcetto, la coppa la porta alta con l’orgoglio che gli mangia vivo il petto.

La sera, infine, si abbandona al calore delle zuppe e agli abbracci della mamma. Questa speranza lo tiene vivo, freme al pensiero di quella cometa e sembra sempre più reale. Poi però Carlo torna alla realtà.

Si scuote, fissa il soffitto con aria assente, si fa coraggio e si incammina verso i campi. Zappata dopo zappata, cerca di schivare i pensieri come fossero asteroidi: non vuole farsi del male. Tanto lo sa, nel profondo del cuore, che su quella cometa, prima o poi, ci arriverà

Infanzia rubata a Carlo testo di riccardodig
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