Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Vorrei che questi alberi,
mi parlassero,
del tuo ultimo cerotto.
Del lembo di pelle, che si è alzato al mattino,
come un frutto ancora acerbo.
Vorrei mi narrassi, il perchè del suo risveglio.
Se lo hai infastidito, con uno dei tuoi versi animali.
O se è stato lo squarcio, di un morso marino,
che ti ha colpito per sventura,
o perchè lo meritavi.
Forse si è trattato,
di un incidente di percorso,
eri foglia al vento, ti eri appena scosso.
E lì è spuntato, la prontezza di un funghetto,
abbozzando una lezione, inventata sul momento,
quella di aspettare, che il tè fosse freddo,
prima di berlo, con voracità.
Prima di scottarti, la punta delle labbra,
sottili linee che cucivano,
mani stanche di una sarta.
Perchè non contasti,
un secondo alcuno,
e ti ritrovasti immerso,
tra il veleno e il cianuro
Colò allora sangue, da quel ramo sbilenco.
e io ti avrei aspettato, alla fermata,
nonostante il freddo
Nonostante il muro, che avevi eretto,
contro uno sguardo che pareva indagare,
la croce rossa,
sulla mappa,
di un tesoro navale.
Ma sparisti. Bottino e ciurma intera,
l'albero del nostro incontro,
quel profumo di primavera
Tutto buttato, discarica a cielo aperto
Speranze calpestate,
quella domanda sotto al letto.
" qual'è il motivo,
del cerotto
che portavi dentro? "