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Ancora di fretta. Quando ci sta da dare il titolare di Gilda, è un rex con mani e ascelle senza braccia, ma per gli orari extra prende le sembianze di Takoro con i tentacoli che resettano le lancette a suo beneficio. Gilda entra nel supermercato convinta di prendere solo "quattro cose" e possibilmente velocissime da preparare. Sente la coscienza che si sporca; dopo svariati real visti sul futuro veg, prende il petto di pollo imballato, le patate surgelate e l'insalata in busta misto orientale, giusto per pacificarsi con i termini e sentirsi più zen. Dallo stand dei semi e aromi prende a casaccio una decina di bustine, convinta di aiutare il karma del pollo morto dopo un allevamento intensivo in batteria. Limoni, vino bianco, un avocado, i cotton fioc e vorrebbe prendere anche i croccantini per Kiwi, la sua gatta, ma si pente di non aver preso il carrello e di tenere l'avocado in bilico tra il mento e lo sterno. Kiwi sta leccando la ciotola con gusto; anche lei ha gradito il pollo e ha lasciato la salsa verde da buona carnivora. Gilda esce sul balcone e si accende una sigaretta. Il suo vicino sta facendo la medesima cosa, ma in più sorseggia il caffè guardandola divertito. Gilda gli fa un cenno con la testa a mo' di ciao; lui sorride e dice... cioè scrive, ehm, cioè compare sulla sua testa il balloon con dentro la scritta "ciao" col punto esclamativo. In quei momenti non riesci a pensare; sono momenti statici in cui la tua parte dissociata fatica a ritornare nel reale e, quando il reale è assurdo, beh, non ci vorresti neanche tornare. Lo guarda che abbassa la testa leggermente per bere un altro sorso di caffè e il balloon si sposta sottilmente nella stessa direzione. È ancora lì. Lei non riesce a dire nulla, ma spegnendo la sigaretta nel vaso delle ortensie fa per sedersi con una mano che cerca la sedia e l'altra che sorregge la fronte.
Si dice mille cose più o meno rassicuranti; alcune sono moniti atti a distruggere la manipolazione che il cellulare ha su di lei, altre demonizzano lo stile di vita, il troppo lavoro, il cibo spazzatura. E se... avesse mangiato qualcosa di avariato?
"Scusami, devo rientrare," vorrebbe dire, ma anche su di lei compare un balloon dopo una specie di rutto. Si prende la gola tra le mani e, terrorizzata, entra in casa con la nuvoletta a seguito.
Lascia la gola e cerca le etichette, le scadenze tra i rifiuti, ma nulla lascia presagire deperibilità in atto.
"Oddio," pensa, ed ecco partorire una pipetta di pensiero volante.
Prende la confezione di insalata mista e nota una piccolissima scritta sulle controindicazioni; legge caricandosi un altro balloon sulla cervicale: "Mescolare sempre verso oriente; in caso contrario, aspettare tante ore per quante sono state le girate per una completa sparizione degli effetti collaterali."
Fin.