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Pochi, sfumati ricordi di una prima infanzia oggi, così lontana nel tempo che, non mi sembra di averla mai vissuta.
Di te ricordo l'allegria, l'ottimismo nonostante le disavventure come il viaggio in California alla ricerca di fortuna ed il tuo mesto ritorno al paesello Borgo San Marco di Montagnana dove, hai vissuto povero ma nella dignità ed onestà che ha contraddistinto quell'epoca generazionale!
" È un pezzo che non ci vediamo ma sono pezzotti quando ci incontriamo "
Nel dire la battuta ridevi ed il riferimento era ai rattoppi del vestiario che la povertà a quei tempi imponeva ma, c'era pure lo spirito di scherzarci sopra !
Hai avuto tre figli, mia mamma Maria, zio Anselmo e zio Arduino che l'infame guerra nazi-fascista ti ha portato via senza avere avuto mai più sue notizie.
Ricordo la tua casa piccola, pulita e ben tenuta da nonna Gigia, un piccolo podere, una stalla con una mucca e credo una o due caprette.
Con il latte facevate piccole forme di formaggio per uso familiare.
Specialità di nonna Gigia, il risotto con i fagiolini bianchi dall'occhio nero ed una bella grattugiata di formaggio grana a cui provvedeva zio Anselmo.
Avevi pure in concessione un piccolo appezzamento di terreno comunale in zona Palù e ricordo che al tempo della fienagione, partivi presto all'alba a cavalcioni della tua bicicletta, con il ferro da segare sulle spalle ed il fagottino della merenda che ti preparava nonna Gigia.
Poi un giorno, nonna Gigia mi disse di non fare rumore perché il nonno stava dormendo nella stanza da letto il suo ultimo sonno, il sonno della morte !
Di te non ricordo altro nonno Pietro ma ciò mi basta per ritrovarti ed abbracciarti come non ho potuto fare all'ora.
Ciao nonno Pietro, ciao !