Il freddo mostrava il suo volto

scritto da Inferno delle città
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Testo: Il freddo mostrava il suo volto
di Inferno delle città

Il dolce freddo mostrava il suo volto

e l'esile ordito inganno

che

da velate, estolte continuazioni

e contraddizioni

brandisce il suo egro scalmo

di ammaestrate deduzioni

poco inclini al contraddittorio

e

nella nullità, o silenzio

che nasconde

anticipa o asseconda

il suo elegante insediamento

e, morbido, dal seno, l'ampio innervamento

su, nell'alto, inescluso

prodito ondeggiamento ondivago

a brandelli il raziocinio, vilipeso

di cui le vaghe brine non serbi, ma aneli

e di cui più non sorvegli le mattine

estatiche e sfavillanti

metafore che da lungo piegano l'incedere

e alluvionano i tuoi cammini

passo passo

e poi giù nell'abisso mediatico

la melma in cui sprofondi, illusoriamente

alluvionato

dove, dove nasceva il tuo ieri?

prefigurato, non sapendo oggi, a distante

del suo ampio, elegante innervamento,

dove magistralmente insegnò l'eleatico

l'arte del dubbio socratico

mentre navighi ipnotizzato

indefettibilmente nelle maree

e dappresso stridono ciminiere

oggi 

la linea impenetri

il segno varchi

e da disconfuse accortezze

che non incendiano

e ne lasciano proseguire

il desolante disfacimento

Il freddo mostrava il suo volto testo di Inferno delle città
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