Tachicardia

mentre tu dormi io convivo con la tachicardia.
penso, ripenso.
e ripenso a quello che dici,
ripenso a quello che non dici;
ripenso a quello che non dico e non ho detto;
ripenso a come non ti chiamo,
a come vorrei ma non riesco.

chiamarti amore è una sfida,
molto ardua,
che non ho mai affrontato, con nessuno.

ho fatto molto con te,
molto che non ho mai fatto
e che credevo di non fare mai.

ho recuperato quegli errori
che in passato ho commesso per timore.
ora temo ancora,
ma mi affido
e mi fido della mia via.

lascio scorrere
e mi butto totalmente all’interno del fiume,
sperando che mi porti in un lago d’acqua.
d’acqua dolce.

sento la tachicardia che aumenta;
sento il desiderio che accresce;
sento il timore che non affievolisce.

mi illudo di potermi liberare delle mie paure
donando tutto me stesso;
la verità è che l’acqua del fiume
muta a velocità imprevedibili
e che devo smettere di pensare.

temo di sapere già come finirà;
temo ancora di più
che anche tu lo sappia.

nonostante entrambi sappiamo ciò,
ci illudiamo che non sia così.
o meglio,
non ci illudiamo nemmeno.

viviamo il qui e ora,
consapevoli che il qui e ora
non avrà un domani,
ma solo un oggi.