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mi trovo dentro un tunnel,
da una parte c'è la sofferenza,
e nell'altra la fine di tutto
mi sento distrutto,
incapace di comprendere i miei errori con fierezza
portato lì da qualcosa di cui non senti l'ebbrezza.
Fuori piove,
mamma canticchia,
finestre bagnate,
e sogni appesi su lame rotte;
m'allontano da questo pensiero
un pensiero che ti sa portar via,
ma non ti lascia volar via.
mi chiedo dove
ma non trovo posto nel mio rancore
forse inumano e senza ragione,
ma le promesse tue stan perdendo bagliore.
mi chiudo a quelle persone incapaci
come città senza palazzi
scappo, corro, e cedendo
d'innanzi a quella città senza confini
pura come bambini
mi addentro, cerco, e sistemo
quel che sarà dimora fino allo stremo,
e lì lento e dolce sarà il tempo
il giorno è arrivato, tremo
esco di casa ed è notte
la pioggia batte ed il vento è forte
il giorno è lontano
l'amore che pensavo intermittente e puro
è divenuto amore condannato
Attorno scruto oasi rotte ed ormai invisibili,
le sue illusioni iniziali dicon "ben tornato"
"dove non c'è l'intensibile, c'è l'incapibile
e dove c'è rifugio, ci saran ferite".
Dove siamo finiti?
dove sei?
le tue promesse ed incanti, dove sono finiti?
sembro solo un peso, e forse lo sono,
ma il bisogno d'amore tuo, come lo colmo
mi hai dato tutto senza volerlo,
ed io ho contato le stelle in cielo
solo per avere l'idea di quante volte ti penso,
ora è tutto un fastidio intenso
Uscito dal tunnel, dinnansi ho una strada
buia e desolata, corro
con un fiore in bocca e le stelle sulle spalle
solo per ricambiare il "te" che scompare;
amore mio, cammino e nel mentre ti scrivo
un testo che leggerai,
quando ancora io ti capivo.