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tramontano alle tue spalle mille significati
di amore e di parole dai profumi delicati;
vanitosa è la veste di urania quest'oggi
mentre le tue notti insonni sul mio petto poggi
e sembra che il sole non sia più in nessun paese,
se non nelle mie braccia verso le tue guance tese.
sommergono i prati gocce di testi dimenticati
di canzoni cantate nei dolori ormai passati;
indietro non si torna sullo scivolo dei tuoi baci
solo al futuro conducono le labbra
con cui mi sussurri "mi piaci".
mentre tuona sugli insensati pianti vani
la verità raccoglie gelsomini sui miei sguardi esanimi:
sei il lampo più bello in un temporale di fiori
e dopo il nostro non ci saranno presenti migliori.
se ti chiamo per nome senza dirti niente
sono le stelle di quella notte
che mi annebbiano la mente,
ma se parlo di viole e di petali di terrore
ricordami che ad aprile ci sarai ancora
per accogliere dell'estate le briciole di tepore.
per anni ho conosciuto solo i segreti
delle perle del mare e dei germogli mai sbocciati;
sconfinate erano dei crisantemi le distese.
adesso dipingi di un colore invisibile queste pareti
affinché vi fuggano di altri universi i firmamenti
e lascia le luci del sorriso sempre accese.
di nuovo chiamami per nome continuamente:
nei miei pensieri danziamo un valzer io e te
e oltre a questo, proprio niente.
