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Quando fai terapia ma le persone intorno a te sono disfunzionali e dovrebbero farla anche loro, ti trascinano con loro in dinamiche tossiche facendoti fare tanti passi indietro. Io voglio solo essere una persona migliore per il mio bene e di conseguenza quello altrui e uscirne da questa situazione sulla quale purtroppo non ho potere.
Quando amate davvero qualcuno, aiutatelo imparando a mettervi in discussione.
Parlo di persone che a loro volta hanno vissuto situazioni tossiche, vittime di persone altrettanto manipolatorie e coercitive e che a loro volta lo sono diventate, per cui non hanno imparato l'ascolto, la propensione al dialogo ma soprattutto disponibilità emotiva. Hanno sviluppato quello che in psicologia si definisce "pensiero polarizzato" (ne abbiamo discusso martedì in terapia con la dottoressa) dove non esistono scale di grigi. O c'è troppo affetto o non c'è n'è proprio. Io stessa, per natura, non ho mezze misure ma la guarigione sta proprio nell'imparare nel teorizzare e mettere in pratica "una via di mezzo" mettendo l'ego da parte. E mi spiace, io non giudico infatti. Però, in questo caso mi riferisco a una sola persona, se cerco di avere un dialogo costruttivo con te e tu rispondi urlando e battendo i pugni dove capita , non mi stai aiutando e soprattutto non ti stai aiutando. Sarebbe bello collaborare, migliorare e crescere insieme e invece si cammina a passi molto differenti. Vuoi restare così? Ok, ci ho provato, ma se tu vuoi precipitare non trascinarmi giù con te.
Ci vorrebbe più umanità e comprensione.
Grazie per avermi letta.