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Luce dal buio
Nel pomeriggio ventoso,
la finestra è un varco esiguo
sull’infinito del mare.
Affacciato, guardi qualcosa di distante,
un disco di luce sbiadita, forse
un limine, abisso o origine di ogni cosa.
Con gli occhi segui le tracce,
con le mani cerchi le miserie,
ignaro di tutto, custodisci in te
la rabbia e il candore degli anni perduti.
Ti sei smarrito, volato via,
uomo di un tempo
che nella caverna leggevi i destini,
tracciavi i disegni,
custodivi a tuo modo il passato.
Dietro la maschera,
un volto sbiadito dal tempo,
gli occhi persi nel vuoto.
Corpi squassati,
la poca luce rimasta ci attraversa,
punta a terra e
ci mostra la pista incerta che dal buio sale.