Simone di Torre Maura

scritto da Biro Magenta
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Una mia poesia pubblicata nell'antologia "Rebelde" - Catartica Edizioni. https://www.amazon.it/dp/B0F92VL1LF
- Nota dell'autore Biro Magenta

Testo: Simone di Torre Maura
di Biro Magenta

Niente casa per gli zingari cattivi,
sguardi nocivi ne vietavano l'ingresso.
V'era in quegli occhi un odio come di gesso,
riflesso d'altre menti più sapienti e più crudeli.

Un uomo in camicia nera ammaestra all'intolleranza,
sul come negar speranza ai figli d'altre culture.
S'incrociano le paure dei rom e dei romani
mentre mani infami gettano via del pane.

Aveva quindici anni e viveva nel quartiere,
alfiere di buonsenso fra le blasfeme fiere.
"Voi qui cercate voti tra la gente de borgata,
a me nun me sta bene", e zittì il camerata.
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Il pomeriggio del 2 aprile 2019, quando un gruppo di settanta rom (tra cui 33 bambini e 22 donne) arriva in un centro di accoglienza di Torre Maura, nella periferia est di Roma, i residenti del quartiere cominciano a protestare contro la decisione del comune di trasferirli lì. Il centro, fino a poche settimane prima, ospitava dei richiedenti asilo, mentre i nuovi ospiti provengono dalla struttura di Torre Angela, chiusa per decisione del comune. Durante la protesta i residenti prendono dei cassonetti della spazzatura e li mettono in mezzo alla strada, incendiandoli.
Poco dopo arrivano una delegazione di Casapound e una di Forza nuova. I militanti gettano a terra i panini destinati ai rom e li hanno calpestano, dicendo: “Zingari, dovete morire di fame”.

La manifestazione contro l’arrivo dei rom prosegue per alcuni giorni. Un ragazzo di quindici anni, di nome Simone, si avvicina ai capi della manifestazione e parla con uno dei dirigenti di Casapound: “state a fa’ leva sulla rabbia della gente pe’ racimolare voti. Sta cosa di anna’ sempre contro le minoranze a me nun me sta bene. Per me il problema è se mi svaligiano casa, non se lo fa un rom. Nessuno deve essere lasciato indietro, ne italiani ne rom”.
“Ti sembrano una minoranza i rom in Italia?” gli chiede il dirigente di Casapound.
“Mi pare proprio di si”, risponde Simone. “Siamo sessanta milioni”.
Simone di Torre Maura testo di Biro Magenta
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