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Lo stress è il fattore principale che stimola la depressione, come ad esempio la scuola, la perdita di una persona importante, come un parente, o la così detta fidanzata. La depressione spesso viene collegata anche alla colpevolezza, paura di qualcosa di cui non si conoscono le conseguenze. Per noi a volte, le conseguenze sono qualcosa che non solo può rovinarci la vita, ma anche qualcosa che spesso e “direi” volentieri, penetrano i nostri rapporti con le persone. Non vuoi che le persone scoprano i tuoi segreti, perché oltre ad essere anche per noi imbarazzanti, dentro di essi nascondiamo la colpevolezza; pensandoci, è tutto collegato. Se noi compiamo l’omicidio di una persona, non solo ne siamo colpevoli, ma ciò che è accaduto deve rimanere un segreto, per questo a volte ce ne pentiamo, e dato che non si conosce un modo per chiedere perdono, dato che uccidere è un reato molto grave, e sappiamo di esserne colpevoli, possiamo spesso arrivare alla depressione, non conoscendo le conseguenze del nostro reato. Ho deciso di fare un esempio con l’omicidio di qualcuno, ma i motivi potrebbero essere altri, come ad esempio i reati compiuti online, come cyber bullismo, diffusione di pedopornografie, e altro. Parlo di reati online perché al giorno d’oggi sono tra i più diffusi, non vengono molto trasmessi al notiziario, ma spesso noi facciamo parte di chi compie questi reati, senza nemmeno volerlo. A volte si è troppo piccoli per parlarne con qualcuno, e se qualcuno vi ha mai detto di non preoccuparsi al confessare le cose, non è così, è meglio pensare, non dare per scontato, perché molte volte, confessarsi, può peggiorare la situazione; è meglio cercare un modo per risolvere la situazione in modo autonomo, ma se si parla di qualcosa di grave, è meglio fare attenzione ad ogni nostra scelta; in fondo nella vita si cerca di diventare autonomi. Se nel cercare di risolvere la situazione, si creano problemi sempre più grandi, non c’è da allarmarsi, perché si tratta del cosiddetto “svolgimento”. Infatti, per qualsiasi racconto, troviamo: l’inizio, lo svolgimento e la conclusione. Per ognuno di questi accadono dei fatti. Fin dall’inizio si possono intuire le conseguenze; nello svolgimento i fatti incominciano ad accanirsi, e come in ogni racconto, troviamo una conclusione, nella quale la maggior parte delle volte giungiamo ad un “lieto fine”. Ciò significa che nonostante noi fossimo nel bel mezzo di una situazione o di uno svolgimento, non dobbiamo arrenderci, perché possiamo arrivare ad un lieto fine. Solitamente, quando giungiamo ad un lieto fine, è perché siamo stati intelligenti nelle nostre scelte: chiedere perdono fa parte di queste, dato che nella maggior parte dei casi si viene perdonati, anche per qualcosa di grave. È imbarazzante, ma è ciò che ci permette di giungere ad una conclusione, senza subire conseguenze, come se ci fosse solo un inizio ed una conclusione. Certo, a volte il perdono comporta comunque delle conseguenze, come nel caso in cui noi non venissimo perdonati, o quando per farsi perdonare ci sono delle condizioni. Nel caso in cui noi non venissimo perdonati, cerchiamo sempre una strategia per evitarne le conseguenze, ma tendiamo a creare danni più grandi. Forse, in questo caso, la cosa migliore è confessarsi. È molto importante che non venga fatto in modo diretto, e per modo diretto, intendo che le cose non vanno rivelate tutte in un colpo, bensì a tratti. Utilizzando anche dei sinonimi che possono sembrare meno malevoli, come ad esempio: maligno ? perverso.