L’interpretazione

scritto da Eclis
Scritto 4 mesi fa • Pubblicato 4 mesi fa • Revisionato 4 mesi fa
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Autore del testo Eclis

Testo: L’interpretazione
di Eclis

La vita sa essere molto complicata, e cambia ogni giorno la percezione che puoi avere su di essa. A volte non importa l’età, non esiste una vera gravità nelle cose, tanto che finiamo per dargliela noi. Purché dipenda dalle nostre caratteristiche: se sei sensibile, debole e paranoico, finisci per impazzire a volte; purtroppo lo dico per esperienza, mi sento molto diverso dai miei coetanei, in modo significativo (in modo particolarmente negativo, non per fare la vittima), tanto che spesso mi pongo delle domande assurde alle quali potrei perfino attribuire un significato irrazionale, quasi come se non fossi io a dare la risposta. Ad esempio spesso mi chiedo se il mio interiore fosse stato modellato mediante la mia genetica, a volte so riconoscere il modo di fare assurdo di mia madre, ciò grazie all’affidamento sulle conoscenze di mio padre, che potrebbe pensarla in modo contrario al suo. Ovviamente, per quanto la riguarda, accetto com’è, so che ha una cultura diversa nel suo paese, per questo non me ne importo troppo. Tuttavia, succede anche il contrario: so dare ragione a mia madre ed essere contrario a mio padre, nonostante mia madre avesse una stupida motivazione per cui avere ragione. È proprio vero che gli opposti si attraggono, e da questa forza opposta nasce qualcosa che però ha in comune qualcosa di entrambi. Entrando nello specifico, mi viene da pensare che le mie caratteristiche quando spesso si basano sulla tristezza, possano essere una fusione di quelle dei miei genitori, di questo non ne sono sicuro, dato che nessuno di loro ha come emozione dominante la tristezza, e mi stupisce. Forse il miscuglio di culture diverse ha dato origine a qualcosa di particolarmente strano. Eppure, sono qui, seduto su una sedia a scrivere di me: l’essere strano che si pone domande sulla propria esistenza, con tanto di psicoanalisi, che non tratta temi affini alla vita quotidiana, ma di un qualcosa che deriva dall’inconscio. Mi dispiace dire che, la percezione di qualsiasi cosa è interpretata diversamente da tutti; intendo che le cose che accadono tutti i giorni hanno un significato simbolico, o meglio, allegorico, che sia caratterizzato dalla tristezza, da un momento di felicità, neutralismo o innocenza. Su di me prevale la gioia contraria. Senza alcun motivo, anche se il mondo è visto da tutti a parer mio “diversamente”.

L’interpretazione testo di Eclis
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