Lascia che il mostro diventi amico

In un luminoso castello una dolce fanciulla viveva.
Era di bianco vestita e, tra le stanze dell’allegro maniero, si spostava leggiadra, quasi danzava.
Ma ad ogni passo le pareti si facevano sempre più fredde,
le mura diventavano piene di muffa e di crepe, e da esse mille orribili insetti fuoriuscivano.
Eppure alla fanciulla non interessava: davanti a sé, una luce la inebriava.
Alle sue spalle, tutto quel mondo brillante stava morendo,
dolcemente appassendo,
come un fiore che perde i petali o una pianta le cui radici si fanno secche e inaridite.

Quando giunse alla fine del bel monile, la bella fanciulla di bianco vestita
trovò ad attenderla proprio se stessa,
ma con una mente diversa,
uno sguardo segnato dai dolori del passato.
Da quel castello che un tempo era bello,
indossava un abito nero;
le sue braccia erano stanche e piene di sangue,
portava con fatica uno scudo e brandiva con tenacia una scure,
sembrava saperla usare con saggezza,
come se quella non fosse la prima guerra.

“Sorridi così al futuro che ti attende, sciocca bambina?” domandò la donna guerriera.
“Se, malgrado la sorte, sono diventata così forte, allora il dolore è stato un saggio insegnante.”
La guerriera la guardò e poi rispose:
“Adesso ti chiamano amore, ma arriverà un giorno in cui distruggeranno il tuo cuore,
e da amica diventerai nemica,
e da bene sarai solo male.
Diventerai il mostro da tutti odiato e disprezzato,
perché sono ciechi e incapaci di vedere il tuo cuore.
Ma tu rammenta una cosa: impugna la scure,
diventa il mostro,
da esso apprendi, non scappare,
e poi dimostra loro cosa hanno creato e da cosa dovranno fuggire se il mostro viene adirato.”

“Capisco bene cosa intendi, amaro futuro, ma per adesso lascerò che i colori e i dolci pensieri mi illudano,” replicò la fanciulla.

La donna con la scure sorrise:
“L’illusione sarà breve. Il castello che pensi di avere ancora a disposizione si sta sgretolando dietro di te;
presto il dolore verrà a reclamare l’amore,
e il mostro diventerà tuo amico.”