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Io e la mia cagnolina ci concediamo una passeggiata per negozi, a me piace guardare le vetrine a lei piace stare con me.
Mi fermo…cappotto rosso..stupendo…con cinta in vita….che puntualmente perderò.
Lo fisso, lui fissa me, anche il manichino mi fissa, ci fissiamo anche con la mia cagnolina..mi verranno gli occhi storti!
Guardo lei e lei guarda me, sicuramente sta pensando: “non vorrai mettermi anche questo di cappotto?”
Prendo coraggio ed entriamo nel negozio.
Si avvicina una signorina carinissima, che dopo i soliti “buongiorno e buonasera” le chiedo quando costa il cappotto rosso, domanda cretina….c’è scritto fuori sul cartellino.
Memo, rifare visita oculistica! Colpa di prima, ci siamo fissati troppo.
E lei: “E’ per te?”
Tentazione di rispondere: ” No è per il cane…ma ogni tanto ci prestiamo la roba”.
Ok sono educata: “Si è per me, taglia 42”.
E lei: ”Una 42?”
Perfetto! Se non volevo mettermi a dieta, ora mi ha proprio convinto.
La luce..è la luce dei negozi che ingrassa, come la televisione, le attrici o presentatrici sono tutte magre, quando vanno in televisione, sembrano più grasse..mito da non sfatare!
La cagnolina mi guarda e leggo i suoi pensieri : “mettiti tu a dieta, non azzardarti a dare il mio cibo al gatto”.
Questo cane pensa troppo!
Testa bassa e con cane a seguito mi avvicino ai camerini per provare il cappotto taglia 42 (sottolineata dalla signorina: “Ecco la sua 42”.)
Non poteva dire semplicemente “ecco il cappotto?”
No bisogna sempre infierire, nel momento in cui ti rilevano la taglia, sembra sempre che gli altri clienti ti guardano come per dire: ”seee….gli piacerebbe!!”
Entro in camerino (con cagnolina a seguito sempre più spazientita) e provo il “taglia 42”.
Avevo ragione io, mi sta benissimo il colore, peccato che non si chiude.
Ho un problema con il bottone centrale, non arriva alla vita. Allaccio solo il primo e forse anche l’ultimo.
Com’era quest’anno la moda? Aperto davanti? Ma si riferivano ai cappotti?
Speriamo che quest’inverno non faccia freddo!
Pur di non dare la soddisfazione alla signorina, sono disposta a prendermi una polmonite!
Certo se tossisco parte tutto, anche la cinta, troppo corta!
Non riesco a fare il “fiocco”, farò il nodo, più alla moda.
Mi mancano delle macchie nere e sembro una coccinella…con tutto il rispetto per loro che sono una taglia 42 più di me!
Ok, lo prendo!
Io: ”Il prezzo è quello del cartellino?” Ma perché queste domande idiote? Forse perché ci aspettiamo uno sconto…
Risposta lineare e concisa quasi scocciata della signorina: ” Si non l’ha letto?”
Infierisce la “taglia 42”….
Ah ecco..guarda che bel top di jeans. Stretto, diritto, elegante, con una sola chiusura lampo, come piace a me.
Guardo la cagnolina, lei osserva me, mentalmente pensa: “non chiedermi consigli, a me non piace il jeans, sono stanca, voglio il divano con l’osso”
Insisto, pensa troppo questo cane!!
Sempre la solita, mai un consiglio, eppure la tratto come una principessa. Pazienza!
“Scusi posso provare quel capo di jeans? Sempre una 42 grazie” ….che soddisfazione…
E lei: “una 42? Sicura?”
Insiste!!! Ok sono ufficialmente a dieta!
Con orgoglio: “Si grazie, sempre gentile”
Entro nello stesso camerino, con cagnolina spazientita e cuscinetti delle zampette consumati per tirarla all’interno.
Indosso il top.. parto dalla testa….mi sembra di perdere il collo…sudata tremenda..
Uff… non entra…ecco devo mettermi a dieta..partendo da sopra, qui non passa più nulla!
Al sotto ci pensiamo dopo. Una cosa per volta!
Che sudata, ho sfasciato tutto il trucco, è rimasto all’interno del top, le ciglia..è diventata una ciglia per occhio.
I capelli hanno preso la scossa, devo ricordarmi di non perderci tempo quando vado per negozi.
Il seno…oddio…dov’è il seno??
Schiacciato, ma non ne avevo due di seni? Trovo un blocco unico, tutto unito.
Ecco, arrivo sopra l’ombelico, almeno penso che sia lui, non riesco a piegarmi.
Nel frattempo la cagnolina si è sdraiata e mi guarda…schifata..pure lei…meglio non leggere i suoi pensieri.
Mi manca l’aria, sembro abbronzata, sarà la luce del camerino? No non sono abbronzata sono viola!
Vabbè in fondo è una 42, cosa potevo aspettarmi.
Esco dal camerino tipo salsiccia alla brace cotta solo da una parte…
Mi guardo allo specchio, anche se non vedo bene perché mi manca l’aria…sembra che ho un occhio chiuso!
No! È la matita nera che ha chiuso l’occhio.
Arriva la signorina: “ha fatto?”
Perché che altro dovevo fare?
Mi guarda e dice, con la sua taglia 38 esposta orgogliosamente nel suo vestitino tipo pelle di daino…: ”le sta benino, peccato che non è un top ma una gonna!”
E io con nonchalance: “non fanno più i top di una volta!!”
Morale: bisogna sempre piacersi così come siamo, l'importante è sorridere e...appuntarsi per la prossima volta che non sono una taglia 42.