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L'assalto
A Catania, un uomo di trent'anni, dopo aver terminato il suo turno di lavoro in una pasticceria, è stato accoltellato da un posteggiatore abusivo dello Zimbabwe, per futili motivi.
La certezza della vita non può esserci, ogni secondo è prezioso, vale il prezzo dell'addio. Il passaggio tra due fasi, essere e non essere, può avvenire in maniera del tutto inaspettata, come nel caso di Catania. Niente e nessuno può preservarci dall'effetto sorpresa, siamo fantocci animati che si consolano nell'idea di essere invincibili, ma basta un posteggiatore abusivo dello Zimbabwe (un po' fuori di testa) a decretare la nostra fine (o un fidanzatino geloso o una cacca scivolosa a terra). Così viviamo, come scrive in una poesia Floriana Ali Nuove, nell'attesa dell'assalto.
L'assalto della vecchiaia, l'assalto di una gomma che scoppia, l'assalto di un posteggiatore africano un po' fuori di testa, l'assalto di una placca di colesterolo o di un microrganismo invisibile. L'assalto. Però c'è anche chi campa cent'anni o giù di lì, alla facciaccia dell'assalto, gente che all'assalto ha risposto picche, assalto dopo assalto, sempre picche. Morire a cent'anni o giù di lì, con la soddisfazione d'essere sopravvissuti a svariati assalti. Che ne dite, vi piace l'idea?
Vecchi gli argini
vecchie le onde
alveari e nidi
di anni arrotolati
speranze riposte
in angoli di cielo
Il mulo è giovane
riposa pigro
sulla terra sorda
Giovane la cisterna
dove i rospi annegano.