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I Tortellacci
A Fontanaluccia nel giardino della zia Teresa si mangiano i tortellacci all’ortica. Gli invitati sono: Frenk, la Chiara, io, l’Anna, l’Ivana, Giorgio.
Frenk dice che non sono tortellacci, sono ravioli.
La zia Teresa dice che sono tortellacci.
L’Ivana dice che i tortellacci non hanno la forma a cappellino. Quelli sono ravioli.
La zia Teresa dice che li ha chiamati tortellaci e tortellacci sono. Punto e basta.
La Chiara e l’Anna dicono che sono tortellacci.
L’Anna dice che a tutti piacciono i tortellacci, anche ai gatti.
Frenk dice che i tortellacci non vanno bene per i gatti, per loro ci vogliono scatolette arricchite di vitamine, sali minerali e tanto altro ancora che adesso non si ricorda.
Giorgio dice che anche ai bambini piacciono i tortellacci.
Frenk dice che le scatolette sono per tutti, anche per gli umani. Dice che sulle scatolette c’è proprio scritto: scatoletta mangiabile anche dagli umani.
Giorgio dice che lui non ci crede.
La Chiara dice che non ci crede neanche lei. Se le scatolette sono anche per gli umani, perché nessun umano le compra e le dà ai figli?
Frenk dice che lui le compra per i suoi tre gatti e quelle scatolette gli costano un patrimonio. Un figlio da solo ne mangerebbe la quantità di tre gatti moltiplicata per cinque. Una scatoletta da 45 grammi costa tre euro e cinquanta centesimi. Fate i vostri conti!
Giorgio dice che gli è venuta voglia di scatolette.
Anna dice: anche a me!
Frenk dice che i gatti a volte sono schizzinosi e rifiutano le scatolette.
Frenk dice che una volta i gatti mangiavano la pelle del salame e anche la corda. Una volta i gatti non erano schizzinosi.
La maestra diceva che quando scrivo mi ripeto.
Frenk dice che un figlio non sarebbe così schizzinoso ma un figlio non è sostenibile economicamente.
Giorgio dice che gli è venuta un’idea. Giorgio dice di fare un figlio. Quando il gatto rifiuta la scatoletta la diamo al figlio.
Frenk dice che questa cosa fa ridere.
Io dico che si fanno più gatti che figli. Per questo non ci sono bambini a mangiare i tortellacci.
Giorgio dice che facevo meglio a tacere.
La zia Teresa conclude: chi ne vuole ancora?
L’Ivana dice: di ravioli o di tortellacci?