Poesie Americane XI° Lanai HI

Quando la ritrovai era sera
e aveva bevuto parecchio.
Guardava Maui piangendo
seduta poco lontano dalla macchina
al parcheggio in fondo la strada.
Un giorno di questi
giuro lo ammazzo,diceva
stringendo i pugni
e battendoseli sulle gambe.
Giuro lo faccio fuori così
come un cane
se ci prova ancora.
Era l'ora che il rosa del cielo
si fonde scurendosi lontano
col blu del mare calmo,
l'ora che sogni di stringere
una vita alla tua
in un sospiro di vento
o un abbraccio senza parole,
l'ora per dimenticare
e gettarsi nel limbo dolce
fra i due cuori,da esistenza
a esistenza o da ogni altra cosa
a paziente attesa e speranza.
Dovresti saperlo,dissi,
tutti corriamo la stessa gara
ma uno solo arriva primo
e noi non siamo di quella razza.
Noi diamo tutto e lottiamo
e non ci arrendiamo mai
ma avevamo già perso prima,
ancora prima di partire,vedi,
noi siamo così,i mediocri.
Siamo nati e resteremo
nelle sfumature di fallimento
e delle false partenze,
siamo la massa,
mandiamo avanti il Paese
ma non avremo mai un premio
perché lo facciamo.
Spingendo ogni giorno avanti
le nostre vite silenziose
con qualche giorno di sole,
dobbiamo accettare la disillusione
e i confini di quest'isola:
se non hai anche solo una piroga
davvero non vai altrove.
Poi lei si alzò e mi guardò
e oltre me il mare e le isole
fra gli occhi umidi nell'ultima luce
e tornammo indietro senza voltarci
su Keomuku Road.
Arrivati alle macchine guardammo ancora
le ultime ombre sul mare
ascoltando come un mormorio lontano
il rumore delle onde e il vento.
E' solo,disse lei piano,
che poteva,poteva veramente
essere qualcosa di più del solito amore.