Un viaggio turbolento.

scritto da Aliena umana.
Scritto 3 anni fa • Pubblicato 3 anni fa • Revisionato 3 anni fa
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Autore del testo

Immagine di Aliena umana.
Autore del testo Aliena umana.
Immagine di Aliena umana.
Ero in aereo, in viaggio verso Barcellona, posti non assegnati ed io e la mia amica eravamo distanti, non credo non si debba socializzare, solo che quel "fare" mi dava fastidio, mi turbava, a volte la compagnia di se stessi è molto più gratificante.
- Nota dell'autore Aliena umana.

Testo: Un viaggio turbolento.
di Aliena umana.

Sarò esagerata probabilmente, ma le voci, i volti, i corpi, insomma, gli altri mi danno così fastidio, soprattutto la presunzione, quel fare da "prendo confidenza anche se tu non me la dai", ma chi ti conosce?
Ho uno spazio vitale alla quale tu, sconosciuto, non sei abilitato ad accedere.
Perché le persone non stanno un pò con loro stesse, invece di stare sempre lì ad attaccare bottone?
Sembra sia diventato esistenziale interagire con gli altri in quanto la cosa più faticosa è interagire con noi stessi.
Fa paura alla maggior parte delle persone per questo preferiscono interagire con una sconosciuta, un pò per virilità, un pò per "magari me la da" e un pò per "parlare con me stesso mi fa il doppio del male".
Io sono diversa, non riesco e non sarò mai così superficiale da basarmi su quattro chiacchiere con la gente pur di non sentirmi sola, non ho bisogno di conoscenze da aggiungere alla lista, sembra una verifica crocette.
Avete mai notato la differenza di difficoltà tra una verifica a crocette con risposta multipla e una verifica con domande aperte?
Le aperte o le sapevi o non le sapevi, non potevi andare a tentativi.
Così è un pò il rapporto con noi stessi e con gli altri, c'è chi va a tentativi mettendo qualche crocetta qua e là e chi si prende il rischio di rispondere a quelle aperte.
Io sono una domanda aperta.
Un viaggio turbolento. testo di Aliena umana.
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