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MELODIE A MONOLOGO
Un'aria cantata,
verseggiata liberamente,
difficilmente intonabile in un coro di innumerevoli voci,
tra flauti, corni, violette e violoncelli,
violini, oboe e contrabbasso.
Melodie fuggenti, toni ballerini,
avvicinatevi, lasciatevi ordinare!
Ma i flauti ribelli continuano coi loro effetti,
così come i corni, l’ oboe e le violette.
A un tratto, però, i violoncelli sembrano allinearsi col contrabbasso,
seguiti dal violino, dall’oboe, dai flauti e dalle violette.
I corni, ancora restii, sono gli ultimi a piegarsi.
Piegati dal suono come i rami dal vento,
così anche i corni si uniformano,
formando una sorta di delirio.
Un delirio vigoroso, intonato,
che emana forza e calore,
armonia fra suoni e canti.
Ed ecco il contrabbasso che accompagna il violoncello,
fa l’inchino alla violetta, sorretta dal flauto
e il violino che arieggia con l’oboe,
da lasciare stupefatti.
Continuano così gli strumenti,
tra svariati colori e melodie da affinare
perché tutta l’orchestra s’ha da suonare;
tra Andanti, Allegretti, Cantabili,
Larghetti e Andantini,
tanto armoniosi complessivamente nell’ordine,
quanto stonati nel disordine,
talenti sopraffini che cercano di imitare
suoni e versi paesaggistici d’altri tempi.
Ma ad un tratto, a distanza,
altre voci cominciano a distinguersi in lontananza,
nel loro disordine,
nel loro moto emotivo totalmente casuale,
tra cinguettii, melodie tra i rami degli alberi,
mossi dal vento,
con concerti ineguagliabili e inimitabili
in un arieggiare e volteggiare continuo
di squittii misteriosi e delicati.