Contenuti per adulti
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Attendere sé stessi:
in oscura crescenza,
seduti su sedie, su scale.
Attendersi fa male
quando il cielo giace vuoto
dentro un giorno senza eco
di suono. Vorremmo innalzarci
come tremuli rami
nell'alba, ma il peso di qualcosa,
un miraggio che non puoi nominare,
ci schiaccia a terra, ci fissa nella guerra
di gesti e parole: dettati, mai nati.
La zolla amica, il denso limite
dove ostinati e fragili viviamo,
gli odori del borgo sotto vetro;
o la corsa a testa bassa, denti stretti
in caccia di denaro, fama, ruolo
per le strade cannibali del mondo;
ogni tanto fingendo l'avventura
nel fondo d'un bicchiere che non scalda,
con addosso buttata la paura
ad ogni svolta cieca della sorte
di scoprirsi - ancora, sempre -
seduti in faccia a quell'eterna porta:
senza avere il coraggio per aprirla,
origliare oltre il suo spessore.