Contenuti per adulti
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Dal cuore stellare, Carbonio sbocciň,
seguito da Ossigeno, l’universo mutň.
Dagli stadi avanzati, Neon e poi Manganese,
trasformato in Silicio per le umane imprese.
Carbonio e Idrogeno s’intrecciarono assieme
formando quelle catene che divennero l’eme.
Per miliardi di anni, il tempo scorse lento
prima che Carbonio mostrasse il suo talento:
la sua ibridazione, e i legami sigma e pi greco
rintracciabili pure nell’australopiteco.
Questi elementi furono essenziali
per costruire strutture “speciali.”
Non mi č chiaro come lo siano diventate,
le molte ipotesi non sono ancora provate.
Probabilmente la vedi come una grossa sfortuna,
– affatto! –
vorrŕ dire che starŕ noi a colmarne la lacuna.
La ricerca si snoda tra molecole variegate
dagli aromatici, toccando le basi azotate;
per poi interessarsi ai precursori
di quelli che furono i primi replicatori.
Approssimando quel gioco di dadi
e simulandone i possibili stadi,
capimmo dove e come si son’assemblate
tali componenti e le strutture da loro derivate.
Carbonio e Idrogeno, principali ingredienti,
piccole molecole addensate in nubi frementi.
Alcune di queste precedettero la Terra stessa,
marcatori ancestrali di quella scommessa.
Alcune di queste si formarono al suolo,
tra impatti e scariche, e rotazioni di polo.
Anche accoppiamenti redox e la luce solare
aiutarono questi esseri di natura molecolare.
Altre, come t’ho anticipato, da nubi agitate
di polveri ionizzate, poi al suolo precipitate.
In meteore a Terra piombate, si son trovate
le costituenti dei codici – le basi azotate.
Il primo amminoacido stabile – la glicina, –
la cometa Wild 2 nella scia lo confina.
E voi scure superfici delle comete
ho letto che di catrame sapete.
Secondo alcune stime trovate,
il bombardamento ne portň tonnellate.
Gli idrocarburi policiclici aromatici
sono magazzini di Carbonio pratici.
Poco dopo il Big Bang formati,
in nebule, comete e meteore scovati.
Associati a nuove stelle e pianeti,
RNA e DNA dovrebbero essere loro eredi.
Anche i lipidi svolsero un ruolo cruciale,
ma... non trovando parole appropiate,
per un séguito saranno materiale.
(Potrebbe continuare...)
Queste premesse per dire
che le successive rime baciate
tutt’altro elemento faranno scoprire.
Chi sarŕ mai questo fortunato?
Cosa lo lega a ciň di cui t’ho parlato?
Cos’avrŕ mai fatto per finir nominato?
Alcuni l’avranno giŕ individuato,
in fondo, due indizi v’ho dato.
Chi per tecniche conoscenze,
chi dalla logica fu abbagliato,
ma non tutti l’avranno scovato.
“Puň esserci vita di silicato?”
In effetti,
Carbonio e Silicio hanno delle somiglianze,
si potrebbe partire con le loro abbondanze.
Ma questo sarebbe al quanto limitante,
perché anche la geometria č importante:
la struttura tetraedrica conferisce loro
stabilitŕ e versatilitŕ, rendendoli oro.
Č vero, non sono gli unici ad essere speciali,
ma la loro abbondanza li rese materiali ideali.
Carbonio ci marchia per osservatori frementi,
e silice scheggiata ci procurň i giusti nutrimenti.
Entrambi capaci di generare lunghe catene:
silicati, siliconi, proteine e il polietilene.
Entrambi utilizzati nel settore tecnologico,
che sia nanotecnologia o quello elettronico.
Dai vibranti piani di quarzo, un segnale emerge
chiamadolo clock nel digitale ci s’immerge.
Silicio drogato coi vicini Fosforo, Gallio o Boro,
forma gate logici e circuiti contenti Oro.
Oh, Silicio, sovrano dei semiconduttori,
sebbene tu non abbia posto nei nostri cuori,
conosciamo bene i tuoi legami e valori
– vetro, quarzo, sensori e processori.
Cosě, dalle antiche e sabbiose regoliti,
sgorga Silicio per chip e monoliti.
Carbonio guidň l’evoluzione della vita,
ma fu Silicio a farci giocare la partita
conferendo la stabilitŕ binaria
per la computazione necessaria.
Che poi, sebbene siano diversi,
le loro qualitŕ li videro immersi
nei due mondi complementari:
Carbonio, genitore dell’organico;
Silicio, a sostegno dell’inorganico.
Negli ultimi tempi, va detto,
che i mondi vanno a braccetto.
Dalle prime protesi di sostegno
a Neuralink col suo congegno.
E... dell’intelligenza artificiale,
e le preoccupazioni perché tale?
Acquisire gli ingressi,
dati per eventuali riflessi;
moltiplicare, sommare,
moltiplicare, sommare,
moltiplicare, sommare,
e cosě fino a terminare.
Aggiungere il bias – l’offset, –
la sinapsi sarŕ clear o set?
Comparare con la soglia:
se inferiore, non me ne voglia,
non ci sarŕ segnale alcuno,
ma... se superiore... si sbroglia
e l’uscita del neurone approssima 1.
Il segnale cosě si propaga,
nel Silicio di Loihi® dilaga
mentre il roccioso Loihi sfiata
a ricordarci come s’č originata.
Ad oggi, questi neuroni artificiali
han troppe latenze computazionali
ma... i futuri processori neuromorfici
e la (ri)comparsa dei circuiti analogici
– efficienti ma non programmabili, –
potrebbero renderci ancora piů abili.
Sono comprensibili le preoccupazioni
progresso ed etica si scontrano
in queste situazioni.
Passiamola pure per presunzione,
nonostante la definirei emulazione.
Carbonio e Silicio, mani d’un creatore
– stellare, casuale, o divino direttore, –
modellarono il nostro passato e divenire
dai ribosomi a sistemi capaci d’interagire.
Tra numeri e nozioni, la risposta c’č
sebbene sia nascosta dai molti “se ...”:
cos’č vivente e cosa non lo č?
Carbonio e Silicio, simili e diversi,
le loro imprese scarabocchiate in versi.
Chi con le proprietŕ per l’evoluzione.
Chi con quelle per la computazione.
Lohi erutta dalle sibilanti profonditŕ,
l’arcipelago trema non per sua volontŕ.
Roccia fusa risale, plasma il fondale,
un nuovo inizio, un brodo primordiale.
Come al principio, Carbonio errante
tra onde ribollenti d’una Terra danzante.
Ora, Silicio osserva l’oscillante moto,
filtra e analizza quell’eco remoto.
Tra schizzi di magma e vapori ardenti,
un ruggito affiora dai secoli dormienti.
Racconta di mondi forgiati dal tempo
e di sacche lipidiche nate nel frattempo.
Sul fondale oceanico, il Sole non vi arriva,
una sorgente idotrermale energia elargiva.
Sibilii, sfiati, e scoppiettante vapore,
antichi sussurri del primo replicatore.
Carbonio e Silicio, opposti fratelli,
entrambi generatori di mondi ribelli.
Dai core stellari all’Azzurro Pianeta,
una storia serpeggia, un canto che allieta.
Mentre Loihi ruggisce la sua melodia,
i misteri si svelano tra geo- e biologia.
Una firma longeva per l’universo intero,
d’un Pianeta ch’esulta,
“c’č vita qui, e ne vado fiero!”