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Un caffè a Piazza Plebiscito
(Sceneggiata filosofica-fantastica in tre atti brevi)
Ambientazione: Napoli, Piazza del Plebiscito, estate afosa ma sospesa.
Tempo: Sospeso, tra presente e altrove.
Personaggi:
Filippo, barista napoletano, ex filosofo fallito, ora saggio di strada.
Sofia, ragazza misteriosa, sembra giovane ma parla come un’anziana anima antica.
Il Professore, spirito di Giambattista Vico (in abiti settecenteschi),
visibile solo a chi ha “occhi che cercano”.
’O Pazzerello, entità napoletana, compare e scompare a suo piacimento.
ATTO I – IL CAFFÈ ETERNO
(Piazza Plebiscito. Un tavolino sgangherato davanti a un bar semiaperto.
Filippo serve il caffè a Sofia. Il Professore osserva da una panchina, immobile.
'O Pazzerello passa e ruba lo zucchero.)
Filippo
(Sospirando)
Signurì, vi siete superata stamattina questo caffè
è l’unica certezza rimasta.
Tra guerra, caldo e crisi, almeno il sapore resta.
Come si fa a campare senza un buona tazza di caffè.
La gente non capisce niente ,non sa cosa si perde ,
non sa sorseggiare, poiché non sa più sognare .
Sofia
(Il caffè lo guarda, non lo beve)
E se fosse , tutto solo un’illusione sensoriale?
Il caffè come idea platonica...
Tu lo versi, ma chi lo sente davvero?
Tu lo bevi e credi di vivere
Tu l’assaggi e immagini un altro mondo ed un altra vita
Ma se tutto ciò fosse solo un illusione ?
Filippo
(Urta)
A Platon’, e falla finita!
Qua si campa pe’ poco, ma si sente tutto! Il gusto
Pure ‘a tristezza ci vuoi mettere dentro ‘a tazzina.
Hai perso ogni dolcezza ed ogni certezza
La diritta via hai smarrito e vivi in una selva oscura .
Sofia
(Misteriosa)
Forse è solo un sogno di un Dio...
Un Dio che ha nostalgia del gusto.
Del vero poiché ogni stesso non esiste come corpo
Vive come entità spirituale.
Capace di guidarti verso una vita migliore.
Ma in ultimo rimani tu l’artefice del tuo destino non è Dio ad essere il tuo destino poiché saresti morto.
Sei tu vivo poiché credi nel tuo futuro in un destino migliore.
(Il Professore si alza e si avvicina, nessuno lo nota tranne Sofia.)
Professore (Vico)
E chi dice che il vero è distinto dal certo?
Noi facimmo ‘a storia, cu’ mani nostre non con il caffè.
‘O caffè è verità napoletana: breve, forte, eterno.
La vita è amore , libertà , ragione, immaginazione.
ATTO II – IL DUBBIO E LA LEGGENDA
(’O Pazzerello appare vicino al tavolo, ridacchiando.)
’O Pazzerello
State filosofanne e intanto ve scippano l’anima.
Io vi guardo, ma non mi vedete...
Che ve ne fate della verità se nun vi fa campà?
Siete morto e non v’accorgete di esserlo già da tempo.
Filippo
(Guardando il vuoto, ma sentendo il brivido)
A volte penso che sta piazza sia un teatro.
Ogni giorno, stesso copione.
Ma oggi qualcosa è cambiato…
Una forza nuova un idea nuova germoglia
cresce , vigorosa ,sale verso il cielo
Sofia
(Sorridendo)
Forse hai aperto gli occhi interni.
Quelli che vedono la realtà come mito.
Come simbolo. Stai cercando di capire te stesso.
Professore
(Il vento gli muove la parrucca)
La storia è spirale, non linea.
questa città lo sa. Questa terra è figlia della metafisica di un mandolino.
(Si sente lontano un mandolino che suona da solo. Il tempo si ferma un istante.)
ATTO III – LA RIVELAZIONE
(Il sole cala. La luce cambia. La piazza sembra un sogno.)
Filippo
(Stanco, ma risvegliato)
Ma allora, se tutto è simbolo…
che vuol dire sto caffè, ‘sta piazza, ‘sta vita?
Allora io sono, stato pazzo , oggi o ero pazzo ieri
Son tutti pazzi o sono solo io ad essere pazzo.
Sofia
(Serena)
Pazzo ogni cosa può svegliarti,
se smetti di aspettarti risposte.
La follia è una folla inferocita affamata di piaceri e progressi.
’O Pazzerello
(Mordendo uno zuccherino)
A verità è na femmena capricciosa…
Ma si la balli, te la canta con dolcezza
Una canzone senza calzone , in mezzo alla piazza ,siamo tutti morti ,
siamo tutti uguali pazzi non c’è bello non c’è brutto non c’è guerra senza il gallo.
Professore (Vico)
(Eccomi e sparisco)
Verum ipsum factum.
Chi crea, conosce.
E il caffè… è la tua creazione quotidiana.
Il vero è il fatto , la realtà è storia.
Tutto ciò che è reale e razionale.
E bravo hegelllll
(Il Professore svanisce come un’eco. Sofia si alza.)
Sofia
Filippo, oggi hai servito il tuo miglior caffè.
Perché per un attimo… hai creduto che tutto fosse eterno.
(Sofia si allontana. ’O Pazzerello ride e si tuffa in una crepa nel selciato.)
Filippo
(Guarda la piazza, ora vuota e immensa)
Allora ogni cosa che ho creduto di vedere era vero.
io ero solo... oppure ho sognato d’ essere vivo ?
[Sipario]