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Caddi dal cielo come Icaro
per ritrovarmi qui:
Alaska
senza un dove, senza un chi,
le mie ali non di cera ma di Pindaro
Una valle desolata,
tra valzer di fiordi;
fievoli ricordi affiorano
sul fondo dei miei occhi,
e sinfonie si smuovono
mentre i ghiacciai si sciolgono
ma fischi sordi sfiorano
timpani rotti
Ed io cammino, cammino,
continuo, fino al delirio,
fino a perdere il confine
tra luce e mattino
E l’ammiro l’Aurora, sì,
tra mezzo spiro
della bora e il mio sospiro ancora
non s’è fatto spora
Ma cammino
fin che il sole non si farà vivo,
sulle sponde
di un cielo cristallino