Ci siamo...

Come in una novella del verga.
Esatto. Come vivere in un verghiano racconto, roba da letteratura delle superiori, scarna essenziale, dal sapore di banchi dall ormai logora formica ed intrisi di adolescenziali forti odori.
L ideale dell' ostrica se ben ricordo potrebbe calzare a pennello.
Picchi di felicità, un quasi raggiungimento di un qualcosa di bello, poi, la resa. La catastrofe. L inesorabile ritorno al punto di partenza.
Questo è il motivo predominante del vivere e dell allontanarsi da un qualcosa che hai idealizzato, creato, ma che nella realtà non funziona più...
Ascolti... Leggi... Ti documenti... Vivi...
Muori.
Niente cambia. Niente cambierà. Non puoi combattere un idea. Non puoi vincere chi te stesso ha creato.
Poi, dopo che l ennesima crisi d astinenza ti sbatte la testa per terra e li ti tiene finquando ne ha voglia, ti aggrappi a quell' unica soluzione.
La sola.
Volgi lo sguardo.
Distoglilo da quella figura che tu stesso hai creato e guarda te.
Ti farai pena. Non ricorderai il perché, sarai come un una vorticosa centrifuga ma ti farai pena.
Ecco .
Questo è il momento di rinascere.
La vita è ora. il passato non conta, è viziato. Sei un tossico, i tuoi ricordi non sono attendibili.
Volgi lo sguardo avanti. Tutto passa