Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
È buio, ed è terminato il bosco. Cammino, forse senza meta, forse la meta esiste ma è ancora custodita fra le braccia avviluppanti dell'inconscio. Non è importante.
La traversata nel bosco è stata lunga, variegata, infernale, sfidante, vivida, magica. È stato casa e terra straniera, vita e morte. Fusione avvolgente e solitudine desertica.
So che un giorno tornerà, il bosco. Ma ora c'è un altro luogo.
Cammino, sento la sabbia sotto i piedi nudi. Le stelle brillano sopra di me, festeggiano, proteggono. Si vede solo un frammento di luna.
Non lontano si muove il mare, scuro e possente. Come l'altra metà della notte.
Ci sono creature in lontananza, e dei suoni di musica si dilatano solenni nell'aria scura.
Chiudo gli occhi e seguo il ritmo del tamburo. Il vento notturno mi sfiora e sussurra note ataviche.
Ci sono degli esseri, radunati attorno al fuoco.
Tribù di zingari, danzatori.
Come un tutt'uno, mi lascio inglobare e fondere con il cerchio. Sento il fervore del fuoco, famelico di vita. Sale tutta la fame di vita, furente, senza briglie. Quanto può nutrirsi?
Si sciolgono tutti gli schemi, le domande, si scioglie il passato e il futuro. Danzo, tutto danza.
Ricordo tutte le tribù passate. Sono tutte con me, nella notte delle danze. Sento e ricordo tutti i fuochi, tutte le appartenenze.
Ho delle pietre. Ci sono pietre magiche da cogliere sul cammino, da portare con sé. Una per ogni tribù, per ogni vibrazione, per ogni passaggio.
Dopo le danze, si riposa.
È giorno, il sole scalda prepotentemente i corpi addormentati. La luce li penetra insistente.
Alla fine del cammino, un mare verdazzurro si mostra fiero, in tutta la sua bellezza. Attende.
Invita e seduce come una sirena. Richiama, ed io immergo il mio corpo tra le onde di cristallo. I giochi di luce, come piccole onde sotto le onde, richiamano ludici echi di infanzia.
Mi immergo nella freschezza delle trasparenze. È così lieve affondarci dentro. Si irradia ovunque la luce, tutto è fluido.
Tutto, in fondo, sta ancora danzando.