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Seduta sul bordo della strada,
Piangeva lacrime amare, Alice,
La disperazione la stava sommergendo
E non voleva più guardare nulla,
Niente la coinvolgeva più in quel mondo.
E all'improvviso chiuse gli occhi
E si ritrovò minuscola sulla strada,
Al punto da essere sommersa dalle sue stesse lacrime,
Stava affogando nel suo grande dolore,
Che le toglieva il respiro da dentro e da fuori,
Senza darle nessuna tregua rassicurante.
Poi vide lì in fondo una bottiglia che galleggiava,
La raggiunse, vi entrò per rifugiarsi
E si sedette sul fondo con la testa fra le mani.
Non aveva più lacrime ora, in balia dell'acqua,
Senza meta o obiettivi ancora da realizzare,
Solo con rimpianti e tormento,
Con grande sofferenza e forte dispiacere.
Poi una voce si fece spazio nel silenzio:
"Le persone non possono essere come vuoi tu.
Puoi solo controllare lo spazio
In cui permetti loro di agire."
L'acqua improvvisamente scomparve,
Alice uscì faticosamente dalla bottiglia
E si ritrovò sola in un mondo incantato
Che ormai non riconosceva più.
Con la malinconia come compagna
Si avviò per un viottolo nuovo e ignoto,
Sola, senza meta e senza più speranze,
Consapevole di non avere più risorse ora.