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La pratica del piercing risale a culture antiche. In Etiopia è stata effettuata la perforazione delle labbra per inserire piatti decorativi, nelle culture asiatiche si è associata alla medicina ‘attaccapanni’, la subcultura punk e degli hevy metal ha portato in occidente il simbolo della provvida rovina.
Spopola tra gli adolescenti attualmente, ma non sono immuni gli attempati con aspettative alquanto deluse. Vedere un cinquantenne con il piercing porta allo sconforto.
Detesto il piercing, chi lo sfoggia non mi dà fiducia, infatti questi soggetti non ricoprono mai cariche lavorative importanti. Sono impiegati in paninoteche, in bar, magazzini. Questo significa che se l’abito fa il monaco il piercing rende poco fini, anzi per nulla.
Detesto il piercing, chi lo ha reputo sia piuttosto problematico. Una porcellana fine non regge il confronto con la genealogia carnevalesca.