Zigolo delle nevi

scritto da giorgiog1
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Grazie a Emy per avermelo ricordato parlandomi della Lessinia.
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Testo: Zigolo delle nevi
di giorgiog1

"...anche in Lessinia (prov. Verona) si sta man mano sviluppando un turismo legato all'osservazione degli uccelli (birdwatching), grazie alla presenza di numerose specie alpine come l'aquila reale, il codirossone o il merlo acquaiolo. Recente è la possibilità di vedere d'inverno una specie in Italia poco frequente e poco numerosa come lo zigolo delle nevi che ha portato in Lessinia numerosi fotografi e birdwatcher. Il punto principe ove osservare questo passeriforme artico è la località Bocca di Selva."
Gli zigoli delle nevi sono caratteristici per il loro piumaggio bianco e le bellissime piume delle ali.
A differenza della maggior parte dei Passeriformi, ordine al quale appartengono, hanno un tarso piumato, che li adatta all' ambiente rigido e freddo nel quale vivono.
Il nome scientifico è Plectrophenax nivalis, appartengono all'ordine dei Passeriformi, famiglia Emberizidi.
Il nome deriva dalla parola greca plektron, riferendosi all’unghia posteriore lunga e dritta.
Phenax in greco significa falso, perché l’artiglio non è strumento usato per suonare la lira, come il termine plektron parrebbe indicare. 
Nivalis, dal latino nevoso, si riferisce al colore dell’uccello e al suo habitat  artico.
Il piumaggio è bianco e nero in estate, bianco e bruno-rossiccio in inverno.
Il bianco gli permette di mimetizzarsi nell’ambiente innevato in cui vivono, proteggendoli dai predatori.
L’apertura alare di questi uccellini è di circa 38 centimetri, con una lunghezza di 15 centimetri, pesano da 30 a 40 grammi.
In volo mostrano un bel contrasto tra il bianco e il nero delle ali. 
Il volo non è particolarmente veloce, sono frequenti i cambi di direzione per trovare il luogo adatto dove posarsi.
Non sono molto facili da osservare soprattutto da fermi, sia per il loro mimetismo che per le piccole dimensioni.
Femmine e maschi hanno un aspetto diverso, si tratta quindi di specie dismorfica; durante la stagione riproduttiva, il maschio è bianco con punte alari nere e dorso nero. La femmina ha punte alari nere e dorso rossiccio.
Il piumaggio più bianco in periodo riproduttivo non è causato dalla crescita di nuove piume, in realtà, è ottenuto mediante lo strofinamento del petto sulla neve fino a quando le parti marroni delle piume più esterne non si sono consumate per mostrare le piume bianche più corte.
Durante l’inverno, maschi e femmine, presentano entrambi una colorazione rossiccia nella parte posteriore.
Esistono quattro diverse sottospecie di zigoli delle nevi, con leggere differenze a seconda della posizione geografica. 
E' specie gregaria durante il periodo invernale.
Si nutrono di semi; in primavera e in autunno, pasturano direttamente da terra e da steli bassi, mentre in estate, tendono a raccogliere i semi direttamente dalle piante prima che cadano. Durante l’estate mangiano più invertebrati, tra cui farfalle, piccoli insetti, mosche, vespe e ragni.
Questi uccelli possono essere osservati comunemente a terra nei campi o vicino a specchi d’acqua dove vi è più fogliame utile per i nidi. 
I maschi possono essere trovati nei luoghi di riproduzione dell’Artico anche durante l’inverno, quando le temperature possono scendere fino a -30°  e il terreno è ancora ampiamente coperto di neve. Arrivano anche 3-6 settimane prima delle femmine.
Può sembrare troppo presto ma hanno bisogno di iniziare a occupare il posto per tempo, visto che non ci sono molti spazi disponibili.
Il sito di nidificazione è in una cavità protetta, come in una profonda fessura tra le rocce, o in una buca nel terreno.
Sono le femmine a rendere confortevole il nido foderandolo con erba, radichette e piume. 
Le uova, deposte una volta all'anno vanno da 4 a 7, l’incubazione è compito della femmina e dura circa due settimane.
In alcune parti dell’areale particolarmente fredde, il maschio nutre la femmina direttamente sul nido durante tutto il periodo di incubazione. 
I giovani zigoli vengono nutriti da entrambi i genitori e lasciano il nido circa 10-17 giorni dopo la schiusa. 
Tendono a migrare principalmente nel tardo autunno e all’inizio della primavera. Durante la migrazione, gli stormi possono facilmente raggiungere le centinaia. Sono noti per essere la prima specie a migrare nell’Artico per riprodursi.
Alcuni di loro lasciano l'Artico verso la fine di settembre, mentre altri migreranno a novembre, le femmine se ne andranno per prime. 
In Europa la zona più meridionale dove nidificano sono le montagne della Scozia dove è stanziale come in Islanda, nidificano anche in America ed in Groenlandia, dovunque nei pressi del circolo polare artico o più a nord.
Svernano in Irlanda, Gran Bretagna, sulle coste del Baltico e della Manica, in Europa nord orientale, nell'asia centro settentrionale, in Cina, Giappone e Stati Uniti.
Alcuni individui si spingono più a sud raggiungendo irregolarmente anche l'Italia settentrionale dove non è rarissimo, mentre nel sud e sulle isole è di comparsa eccezionale.
Quando si avvistano, durante gli inverni e i periodi più freddi, in genere sono in gruppetti composti da pochi individui. 
Gli zigoli delle nevi sono prede di volpi artiche, gufi delle nevi, falchi e skuas.
Inoltre il cambiamento climatico sta causando preoccupazione su ciò che accadrà agli habitat originari di questi uccelli.  
Si ritiene che il cambiamento climatico sia la causa diretta della diminuzione del numero della loro popolazione in Nord America.







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