Contenuti per adulti
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Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Il cervello, come ogni organo vitale, ha bisogno di ossigeno e di quiete. Senza questa linfa, la mente si affatica e la tensione si riversa sugli altri, costringendoli a ripetere sempre le stesse parole, come un eco che logora. Ma quale diritto abbiamo di rendere pesante la vita altrui, se i problemi appartengono soltanto a noi?
Perché gli altri dovrebbero caricarsi di fardelli che non spettano loro? E perché, quando due persone pensano in modo diverso, una delle due deve comunque soffrire, anche se sceglie di lasciare libero l’altro?
Chi agisce così finisce spesso per vedere ogni cosa andare storta. E allora, perché infliggere dolore a chi ci sta accanto? Se un avvertimento è stato dato e ignorato, non è giusto che l’altro debba pagarne le conseguenze.
Talvolta sembra che vi sia lo zampino di qualcuno che, consapevolmente o meno, peggiora la situazione, rendendo più fragile chi già vacilla. Bisogna ricordare che siamo esseri umani, non automi: portiamo con noi neuroni, emozioni e responsabilità. E quando questi equilibri si spezzano, ciascuno deve rispondere delle proprie azioni e del male che provoca.
Chi si sente appagato segua pure la propria strada, ma senza trascinare con sé chi non condivide la stessa visione. Ognuno deve essere libero di muoversi secondo la propria coscienza, senza pretendere che l’altro si pieghi. Non è cattiveria, ma consapevolezza: comprendere che talvolta è meglio gestirsi diversamente, nell’interesse di tutti.
Dire ho fatto così, sono stata brava” può sembrare un pensiero costruttivo, ma spesso rivela soltanto il bisogno di essere lodati, più che la ricerca della via giusta. Forse perché non si trova pace, o perché manca qualcuno che sappia davvero gratificare.