Nel grembo di mamma

Cullato dalle note
d'un piano, dolce! che
sincero e comprensivo
m'accompagna nel fluttuar
della calata notte.

L'aria bagnata
forma lacrime sui vetri
delle finestre lontane
illuminate da tenui
candele consumate.

Sulla panchina del parco, siede
l'uomo che sarei stato, se avessi
aiutato mia madre,
seguito quei sogni,
assecondato la stella.

Eppur, no! il suono della vita
mi portò lontano, tra sorrisi
perduti nei bicchieri di Gin
nel suono d'un violino suonato distante
da quell'angelo bendato, qual ripudiai.

Amato da te, con più forza
dell'infrangersi di vetri
su quei marciapiedi
che furono casa, per quanto... [non so]
Amato da te, nonostante me.