Che cosa ricercate voi?

scritto da Sumire
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Testo: Che cosa ricercate voi?
di Sumire

Ci fù un tempo in cui ero fermamente convinta che, prima o poi, il momento della mia rivalsa sarebbe arrivato. Tuttavia, attendendolo, sono finita per scomparire dentro a queste mie convinzioni. Ogni volta che iniziavo qualcosa, che mi mettevo in testa una nuova strampalata idea, finivo per stancarmene, ero troppo impegnata a vivere per dedicare anima e corpo a questi miei pensieri. In fondo, prima o poi, sarebbe arrivato anche per me quel momento. Dunque perché, mi chiedo, impegnarsi a tal punto. Non è forse meglio che lo scorrere delle cose ci porti ai nostri risultati?

Ho sempre creduto al destino, al naturale evolversi degli eventi. Eppure, recentemente, non credo di avere più il diritto di pensarla così. Non posso permettermi di gettare via tutto per queste mie assurde congetture. Per ottenere qualcosa di importante vale la pena rimboccarsi le maniche.


Intendo iniziare a raccontare la mia storia, quella che ho sempre faticato a comunicare, quella che pensavo nessuno potesse comprendere fino in fondo, quella che mi ha fatto capire che alla fine dei giochi io non sono diversa da qualsiasi altra persona. Forse sono solo più egoista.

La storia del mio ego inizia, godetevi la scena.

Sono stata avida fin da bambina, quello che volevo erano gli altri, il loro amore e la loro approvazione. Non sono cambiata poi molto alla fine. Anche oggi, l'unico pensiero che mi spinge ad andare avanti sono le altre persone. Ho sempre avuto la tremenda sensazione di non fare niente per me stessa, tutto quello che pensavo e che mi muoveva era la ricerca di qualcosa che mi soddisfacesse. Tuttavia, quel qualcosa io l'ho ritrovato solo nelle persone a me vicine. Non mi importava se fossero miei cari o amici, loro potevano darmi ciò che volevo, e tanto mi bastava. I loro sguardi ammirati, le loro parole dolci, inseguivo questo desiderio ovunque io andassi. 
Ripensandoci, forse è stata proprio questa la mia condanna. Nonostante io ottenessi risultati non era mai abbastanza, c'era sempre qualcun'altro vicino a me che con il suo sguardo conquistava con facilità ciò che io mi stavo costruendo. Non che mi impegnassi molto in effetti, il solo pensiero che per me rappresentasse qualcosa di importante ritenevo fosse abbastanza per realizzare quello che volevo. E poi, come se non bastasse, a loro sembrava non importare, non quanto a me.
Ma se era così rilevante per me essere apprezzata, vi starete chiedendo, come mai non alzavo l'asticella? Come mai non mi rimboccavo le maniche per cercare di ribaltare il risultato? Bhe, semplicemente la mia mente era convinta che, se finalmente mi fossi impegnata, avrei perso qualunque valida scusa per giustificarmi. Per giustificare un mio eventuale fallimento. Perché è facile pensare che impegnandosi abbastanza ogni cosa ci verrà data, ma la vita non è un film o un racconto a lieto fine. Se quel qualcosa noi non riuscissimo comunque a raggiungerlo cosa accadrebbe alla nostra autostima? Cosa rimarebbe a quel punto di noi stessi? Io avevo paura. Una tremenda paura di mettermi a nudo e scoprire di non essere quello che credevo, che ho sempre creduto, di essere.

Ed è alle persone che si siano mai ritrovate a pensare anche solo una di queste cose, è a voi che vanno queste mie parole. La mia solidarietà è infinita. Nessuno può capire, se non vivendolo sulla propria pelle, il disagio di sentirsi inadatti alla propria vita. 

Che cosa ricercate voi? testo di Sumire
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