Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Fabio Massimo come ogni sabato stava effettuando il suo rendiconto settimanale, controllando ogni singola spesa. Era un tipo meticoloso e preciso. Si era dato una soglia oltre la quale, salvo estrema necessità, non doveva andare. Non stava risparmiando per permettersi un viaggio o un costoso acquisto, ma semplicemente gli piaceva vivere in questo modo; era il suo modo di essere. Estrasse gli scontrini dalla sua cartellina e cominciò ad appuntare ogni uscita; poi passò ad analizzare gli addebiti sulla sua prepagata, finché una voce lo turbò. Erano già passati due mesi da quando aveva dato il suo consenso in quella cena di agosto. Quanto avrebbe voluto riavvolgere il tempo fino a quel nefasto giorno per poter gridare NO. Ricordava ogni singola frase; riviveva spesso quegli attimi, tornando almeno con la mente a quella cena svoltasi dal suo amico Amalio. Ma la sua risposta era già scritta, non si poteva cambiare.
“Sapete della nuova piattaforma streaming?” chiese Amalio agli altri.
“Sì. Ho sentito che ha acquistato l’esclusiva di numerose serie e film”, rispose Vittorio.
“Anche de la casa di ferro?” domandò Sandro.
“Anche di quella e pensavo una cosa”, disse Amalio dando il tempo ai suoi amici di prestare maggiore attenzione. “Ho letto che con un abbonamento si possono collegare fino a quattro dispositivi mobili.”
“Fino a quattro dispositivi?” chiese sbalordito Sandro.
“So già dove vuoi arrivare. Per me è sì ovviamente”, intervenne Vittorio battendo con la mano sul tavolo.
“Sono due spicci a testa! Che ne dite?” domandò Amalio verso Fabio Massimo e Sandro.
“Non c’è neanche da pensarci. Potete contare su di me”, rispose immediatamente Sandro, mentre Fabio Massimo non entrava ancora nell’argomento. Non la riteneva una decisione da prendere in quel modo, su due piedi, senza un’accurata analisi dei costi e dei benefici.
“C’è soltanto un problema”, proruppe Amalio interrompendo l’entusiasmo degli altri due amici.
“Quale sarebbe?” chiese preoccupato Vittorio.
“Già, quale?” si unì Sandro.
“Riguarda il metodo di pagamento. Qualcuno di voi ha una carta da poter agganciare?”
“Ma è proprio necessaria?” domandò Vittorio sbuffando.
“Sulla mia carta passa il mutuo, meglio di no, meglio di no.” rispose Sandro.
“Io niente. Sempre e solo contanti. Non voglio essere controllato”, seguì Vittorio.
“Possibile che nessuno di voi abbia una carta?” sbottò Amalio. “Metterei la mia, ma non è abilitata. Deve essere il circuito...”
“Capisco, capisco. Beh avevi ragione: abbiamo un vero problema”, disse Sandro. “Ma abbiamo ancora una possibilità.”
I tre si voltarono simultaneamente verso Fabio Massimo.
“Ma io non guardo molti film”, rispose Fabio Massimo, sperando di tirarsi fuori immediatamente da quella storia.
“Non ti credo!” esclamò Vittorio.
“Stai sereno che saremo puntuali ogni mese”, lo rassicurò subito Amalio.
“Non sarai un taccagno, vero?” insinuò Sandro.
“Ma no, non è per quello”, balbettò Fabio Massimo.
“E allora tira fuori la carta!” lo incalzò Amalio.
“Sono quattro soldi a testa. Forza!” rincarò Vittorio.
“Fabio Massimo, non ti vorrai far pregare?” disse Sandro.
“Va bene, va bene. Allora come si procede?” si arrese infine Fabio Massimo.
“Passami la carta”, ordinò Amalio.
“Eccola.”
Amalio fece due foto fronte e retro della carta e gliela restituì.
“Penserò a tutto io. Vi girerò l’username e la password appena effettuerò la registrazione”, proferì con entusiasmo Amalio.
“Fallo il prima possibile, vorrei vedermi subito qualcosa”, disse Vittorio.
“Ma il primo mese me lo pagate adesso direttamente?” chiese preoccupato Fabio Massimo.
“Ma non ti fidi?” domandò perplesso Sandro.
“Certo che mi fido. Era soltanto per chiedere.”
“Ti assicuro che non ci sarà neanche bisogno di ricordarcelo ogni mese”, lo rasserenò Amalio.
Che sciocco sono stato, pensava Fabio Massimo, mentre con il collirio cercava un po’ di sollievo per i suoi occhi divenuti rossi. Erano passati due mesi e tre pagamenti, ma dei soldi non ce ne era mai stata traccia e adesso aveva anche appurato di essere finito fuori soglia. Le poche volte che invano aveva trovato il coraggio per invitare i suoi amici a pagare il mese, era finito sempre col sentirsi in colpa soltanto per averglieli chiesti indietro, come se nel torto ci fosse lui.
Qualche film o serie tv li aveva anche visti nei primi giorni, ma adesso ne girava alla larga da quella piattaforma. La evitava, gli trasmetteva soltanto tristezza e rabbia. Aveva anche pensato di ritirare ogni credito dalla carta, impedendo al pagamento di concretizzarsi, ma che figura ci avrebbe fatto?
Quella sera si sarebbero visti al solito pub. Quella sera era deciso a farsi dare ogni centesimo; non avrebbe accettato alcuna scusa. “Ogni centesimo”, si ripeté davanti allo specchio.
Appena arrivò al pub, constatò che purtroppo Vittorio non sarebbe stato presente: “Passerà la serata in una lussuosa spa con la sua compagna”, gli riferì Amalio.
Fabio Massimo non si lasciò scoraggiare. Intanto recupererò gli altri, pensò ed attese il momento giusto per richiedere indietro il suo credito a Sandro e Amalio. Attese ed attese, fino a quando dopo un paio di pinte il momento arrivò.
“Venerdì prossimo ci sarà l’’ultima puntata della stagione”, disse Amalio.
“Ho letto qualche indiscrezione su chi potrebbe essere l’assassino”, rispose Sandro.
“Non ti azzardare ad anticiparmi qualcosa!” lo ammonì Amalio.
“State parlando de la casa di ferro?” intervenne Fabio Massimo.
“Sì. Non sapevo la stessi vedendo anche te”, rispose Amalio.
“Beh è caricata sulla piattaforma streaming.” Fabio Massimo fece un lungo respiro, cercando di trovare le parole giuste. “A proposito, mi chiedevo se…potreste saldare i primi 3 mesi?”
“3?” Domandò stupito Sandro.
“Precisamente. Sono 12 euro a testa”, affermò con decisione Fabio Massimo.
“Mi bastano a malapena per la birra. Potevi avvisarci prima”, rispose Amalio.
“Te Sandro?”
“Ho comprato appena una nuova macchina e sto facendo molta attenzione alle spese. Te li ridarò senz’altro la prossima settimana.”
Nonostante l’avesse messo in conto che potevano rispondere in quel modo, Fabio Massimo non seppe replicare. Si allontanò momentaneamente dal tavolo recandosi in bagno: doveva rinfrescarsi il volto e ordinare le idee. “Glielo chiederai ogni giorno, finché non cederanno!” Disse tra sé e sé.
Ma quei suoi propositi durarono poco. Gli accadde, mentre stava tornando al tavolo, di udire Amalio e Sandro parlare proprio di quel problema. Fabio Massimo rimase in ascolto in silenzio.
“È maleducato! Ma non si vergogna a chiedere indietro questi pochi soldi!” disse Amalio.
“Ma poi ti abbiamo detto che te li restituiremo. Perché metterci questa fretta. Io non mi sarei comportato minimamente in questo modo.”
“Per due soldi. Ma con che faccia?”
“Signori si nasce; non è una persona a modo.”
“Con fare da usuraio. E sospetto che stasera sia uscito soltanto per questo.”
“Non mi sorprenderebbe. Un vero strozzino”, concluse Sandro.
Fabio Massimo stava implodendo di rabbia. Non si aspettava di udire certe cattiverie sul proprio conto. Aveva tutto il diritto di chiederglieli indietro; erano suoi quei soldi. Avrebbe voluto gridargli addosso qualsiasi cosa gli fosse venuta in mente. Siete dei luridi ladri, pensava dentro di sé. Ma riuscì a controllarsi, non facendo trasparire nulla e si riaccomodò al tavolo. La questione richiedeva un altro modus operandi. Semplicemente chiedendo non avrebbe mai ottenuto nulla.
“Avrei una proposta”, disse Fabio Massimo.
“Cosa?” domandarono Amalio e Sandro.
“Venerdì si potrebbe vedere l’ultima puntata da me”, propose con un filo impercettibile di tensione.
Amalio e Sandro non stavano rispondendo. È una trappola per richiederci nuovamente i soldi, pensavano.
“Che ne dite? Prendiamo anche le pizze; al conto ci penserò io naturalmente”, insistette Fabio Massimo.
“Te che offri qualcosa? Questa non me la voglio perdere”, rispose ridendo Amalio.
“E quando ci ricapita? Avaro come sei”, seguì Sandro.
Ridete pure, razza di farabutti, pensava Fabio Massimo, mentre sorrise alle battute dei due amici.
La settimana apparve assai lunga a Fabio Massimo. Quanto aveva aspettato quel venerdì e non certo per la puntata finale. Era giunto il momento del suo riscatto. Aveva tollerato abbastanza ed era pronto per chiudere i conti.
Dopo aver cenato Amalio, Vittorio e Sandro si accomodarono sul divano, pronti a godersi quell’ultimo episodio, mentre Fabio Massimo restò a tavola. Amalio invitò al silenzio e si collegò alla piattaforma. Era visibilmente infervorato.
“Lo sapete da dove deriva il termine farmaco?” domandò Fabio Massimo.
“No, ma fa silenzio che adesso comincia”, rispose bruscamente Amalio.
“Deriva dal greco pharmakon” continuò Fabio Massimo.
“Fatelo stare zitto!” esclamò Vittorio.
“Vuol dire cura, medicina…”
“Davvero interessante”, disse con sarcasmo Sandro.
“…ma anche veleno.”
“Splendido!” commentò Amalio, alzando il volume della sigla iniziale.
Aveva anche altro da voler dire, ma i suoi tre amici oramai non lo stavano più ascoltando. Ignoravano che su quel divano stavano andando incontro alla loro fine. Se soltanto sapessero che mi sono lasciato ispirare proprio dalla loro serie, pensò ghignando Fabio Massimo.
Nessuno dei tre arrivò a vedere i titoli di coda. Amalio fu il primo a perdere i sensi, seguito da Sandro e da Vittorio. Caddero esanimi sotto l’effetto del collirio che Fabio Massimo aveva versato copiosamente nell’acqua. Così, dopo aver estratto dai pantaloni dei tre i relativi portafogli, poté intascare quei 12 euro a testa che tanto lo turbavano. Il maltolto era recuperato. Si era sentito ingannato, defraudato e deriso, ma adesso tutto era stato regolato. Fabio Massimo si ritirò soddisfatto nella propria stanza, tralasciando se i suoi amici fossero effettivamente morti o meno: voleva aggiornare immediatamente il suo rendiconto.