Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
“Dobbiamo partire, puoi badare ai gatti?”
Uno dei due lo conosco da dieci anni.
Un gatto tranquillo, pacato direi.
Si avvicina, chiede due carezze,
prende il cibo e se ne va.
Tutto secondo i piani, senza perdere troppo tempo, quasi come se fosse lui a dirmi cosa fare, ora le carezze, ora il cibo, ora puoi andare.
Il nuovo arrivato, invece…
uno scricciolo di qualche mese.
Pelo arruffato, sguardo felino.
Appena entro, mi si arrampica addosso,
parte dalla gamba, arriva al collo
e comincia a fare le fusa senza ritegno.
Io resto lì, immobile,
non ero abituato a ricevere
tutte queste feste da un gatto.
A un certo punto, mi trovo sdraiato sul divano, assieme a lui e giochiamo insieme,
lui come un’ombra felice.
Giochiamo un altro po’,
fusa, fusa, fusa…
E a un certo punto
me lo trovo attaccato all’orecchio,
che succhia come se cercasse il latte.
Resto meravigliato.
Non me lo aspettavo,
un comportamento così.
Forse cerca la madre,
forse ha solo deciso
che quel momento era nostro.
Guardo l’ora.
Sono qui già da un’ora e mezza!!!
Mi affretto a dare da mangiare,
riempio la ciotola dell’acqua,
saluto.
Esco con un sorriso in faccia.
Quanta simpatia.