Gattino arruffato

scritto da Poeta al poetto
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Mio cognato è partito qualche giorno con la famiglia, e come di consueto mi chiede di dare da mangiare al gatto, solamente che questa volta c’è anche un nuovo arrivato di circa sei mesi…
- Nota dell'autore Poeta al poetto

Testo: Gattino arruffato
di Poeta al poetto

“Dobbiamo partire, puoi badare ai gatti?”

Uno dei due lo conosco da dieci anni.
Un gatto tranquillo, pacato direi.
Si avvicina, chiede due carezze,
prende il cibo e se ne va.
Tutto secondo i piani, senza perdere troppo tempo, quasi come se fosse lui a dirmi cosa fare, ora le carezze, ora il cibo, ora puoi andare.

Il nuovo arrivato, invece…
uno scricciolo di qualche mese.
Pelo arruffato, sguardo felino.

Appena entro, mi si arrampica addosso,
parte dalla gamba, arriva al collo
e comincia a fare le fusa senza ritegno.
Io resto lì, immobile,
non ero abituato a ricevere
tutte queste feste da un gatto.

A un certo punto, mi trovo sdraiato sul divano, assieme a lui e giochiamo insieme,
lui come un’ombra felice.
Giochiamo un altro po’,
fusa, fusa, fusa…
E a un certo punto
me lo trovo attaccato all’orecchio,
che succhia come se cercasse il latte.

Resto meravigliato.
Non me lo aspettavo,
un comportamento così.
Forse cerca la madre,
forse ha solo deciso
che quel momento era nostro.

Guardo l’ora.
Sono qui già da un’ora e mezza!!!
Mi affretto a dare da mangiare,
riempio la ciotola dell’acqua,
saluto.

Esco con un sorriso in faccia.
Quanta simpatia.

Gattino arruffato testo di Poeta al poetto
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