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Mi sono accorta di non scrivere da un po'. Prima, mentre guardavo l'orologio, mi è venuto in mente che forse è per questo motivo che il malessere è tornato. Non so ancora cosa scriverò, so che oggi ne ho il disperato bisogno.
Non so neanche se sia malessere, come si chiama quando lo stomaco si stringe e il sangue è caffè amaro?
Mi chiedo se tutte le scelte che ho fatto siano state quelle giuste per me o se le ho fatte per assecondare l'idea che ho di me. Ma questa idea coincide con quella più autentica? È una continua ricerca, è in corso da tempo ma ancora non so chi sono, quale sia la mia posizione nel mondo. Ho ben chiaro cosa voglia dire avere consapevolezza di se stessi ma, come si raggiunge? Sbagliando, osando, si, si, lo so! Sono forse depressa? Sono solo sola? Seppur apparentemente non sembrerebbe, è un sentire? È un modo di essere? Non ci capisco più nulla.
Vorrei solo passare la domenica insieme a lui, con due tazze di tè caldo. Ma forse non fino in fondo. Mi dispiace che chi mi circonda debba sopportare le mie paturnie, il mio costante stato confusionale che paradossalmente è l'unica costante del mio presente. E anche quando credo di stare sulla strada giusta, torno lì, nella mia gabbietta di vetro, a fare cosa, non so, forse danneggiarmi senza volerlo.
A presto.