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Nella tranquilla cittadina di Santamolecola, il farmacista era una figura di grande rispetto. Tuttavia, qualcosa cambiò quando il giovane Giovanni venne assunto come nuovo titolare della farmacia “Alla Pillola d’Oro”. Appena fresco di laurea, lui era l’emblema del disordine: camice sgualcito, occhiali sempre appannati e una memoria che avrebbe fatto invidia a un pesce rosso.
Ma fin dal primo giorno, la clientela iniziò a sospettare che Giovanni fosse… come dire… un po’ impreparato.
Una mattina, la signora Magda, celebre per le sue chiacchiere infinite, entrò in farmacia con il consueto entusiasmo.
“Giovanotto, ho bisogno di una crema per i dolori articolari!” esclamò.
Giovanni annuì vigorosamente. “Certo, signora! Torno subito!”
Cinque minuti dopo, ricomparve con un tubetto di dentifricio al mentolo.
“Ma questo è un dentifricio!” gridò Magda.
“Sì, ma ha un effetto rinfrescante. Potrebbe funzionare!” rispose Giovanni, con un sorriso che voleva essere rassicurante.
Il povero farmacista sembrava essere in continua lotta con la sua professione. Quando il signor Aldo chiese un rimedio per l’insonnia, Giovanni gli consegnò un manuale di Sudoku. “È per stancare la mente,” spiegò, mentre il cliente lo fissava incredulo.
Ma il vero capolavoro si verificò il venerdì pomeriggio, quando il negozio era più affollato del solito. Una giovane madre disperata entrò con il piccolo Marco, che aveva la febbre.
“Ha bisogno di una tachipirina, subito!” implorò.
Giovanni, confuso, iniziò a rovistare tra gli scaffali. Alla fine, le porse… un pacco di cioccolatini.
“Ma è impazzito?!” sbottò la donna.
“Calmiamoci,” replicò. “Il cioccolato tira su il morale. Ed è importante che il paziente sia sereno, no?”
Le voci sulle sue gaffes si diffusero velocemente. I cittadini, inizialmente furiosi, cominciarono a trovare il tutto piuttosto comico. Ogni visita in farmacia diventava uno spettacolo. C’era chi portava popcorn e chi scommetteva su quale sarebbe stata la prossima trovata di Giovanni.
Una volta, il parroco chiese una pomata per le emorroidi e si ritrovò con una candela aromatica. “Per creare un’atmosfera rilassante!” aveva detto Giovanni, orgoglioso della sua “soluzione”.
Alla fine, però, qualcosa cambiò. Giovanni, stanco delle lamentele e delle risate soffocate, decise di studiare seriamente. Passava le notti sui manuali e fece amicizia con una collega di una città vicina che lo aiutava a rimettersi in carreggiata.
Un giorno, la signora Magda tornò in farmacia.
“Ho bisogno di qualcosa per i dolori articolari,” disse, con una punta di sarcasmo.
Giovanni, con una calma olimpica, le porse la crema giusta.
“Ecco, signora. Questa è la migliore sul mercato.”
La voce si sparse rapidamente: Giovanni non era più il farmacista impreparato. La farmacia tornò a essere un luogo affidabile, ma i cittadini non poterono fare a meno di rimpiangere quei giorni di caos e risate.
E così, tra una pillola e un sorriso, Giovanni divenne l’uomo più competente di Santamolecola, ma con un piccolo rimpianto: “Forse dovevo brevettare l’idea del cioccolato per la febbre…”.