La chioma di Clizia

scritto da Paolo Melandri
Scritto 11 mesi fa • Pubblicato 11 mesi fa • Revisionato 11 mesi fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di Paolo Melandri
Pa
Autore del testo Paolo Melandri

Testo: La chioma di Clizia
di Paolo Melandri

Il crespo almo ruscello ippocastano
che morbido indiadema le tue tempie,
t’inserta di primizia entro un arcano
trasfigurar d’oblio che di ansia m’empie.

La chioma tua si scioglie in un corimbo
di aureola sul cammeo di infiorescenze
pendule di languore e sfrangia il nimbo
leggiadro che t’incarna di movenze

angeliche, o mia Clizia, messaggera
di anfratti inesplorati senza accesso,
nunzia che t’inumani a tarda sera
nel trasparir grazioso d’inespresso!

Soffici crini ondosi, ondifrementi
che la brezza sconcerta su una fronte
di roseo liscio porfido, fra i lenti
cerfogli di ranuncoli, su impronte

conteste di viburni, mia rugiada,
chiome che un mulinello di scirocco
annoda in ciuffi ovunque il soffio vada
e le districa in vortici di fiocco,

ne slaccia il nastro intriso di dolcezza
placida in un miraggio di capelli,
chioma che mi proibisci la carezza
ma gli amorosi sensi dissuggelli:

avvolgimi nel peplo di damasco
che fluttua di tremore e al fiato arpeggia
di un mio sospiro tacito e fuggiasco:
conducimi nel cuor della tua reggia.

© Paolo Melandri (19. 1. 2025)
La chioma di Clizia testo di Paolo Melandri
4