Maschere

scritto da Francesco Laudano
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Testo: Maschere
di Francesco Laudano

    Maschere

Tartaglia - vestito come una zebra di traverso a righe verdi e bianche,
Osserva sbigottito grattandosi l'ascella.
Colombina e Pantalone - parlan tra di loro;
L'una ascolta stupita e divertita,
L'altro balbetta da maestro solenni assurdità.
Arlecchino - con fare burlesco cammina di soppiatto;
Porta in mano un manganello,
E con l'altra si toglie il suo cappello.
Gioppino - cammina disinvolto sorseggiando un po' di vino;
E nel cesto il fiasco, le uova e qualche biscottino.
Peppe Nappa - lui, un po' triste, saltella come un folle;
Le mani nascoste nelle lunghe maniche,
Agita le braccia e le anche.
Scaramuccia - vola leggiadro  con una chitarra e una colomba,
E mentre saltella perde una babuccia.
Meneghino e Cecca - sembran litigare;
Ma si sa quei due son matti da legare.
Il Dottor Balanzone - con la sua borsa cura matti e gatti,
E la gente per bene prima che si ammali;
Or ora si siede e cura anche i suoi occhiali.
Pulcinella - fugge via con un piatto di spaghetti;
Lui lo sa, se l'acchiappan son castighi, e si dilegua su pei tetti..
Pierrot - malinconico, solo, suona il mandolino;
Piange e si dispera, nella sua bianca veste di lino.
Infine - appare una maschera, senza nome e senza cognome.
Guarda tutti con dispetto!
Io l'ho detto! Questa maschera è cattiva;
E ciò che è peggio non sembra viva.

Agosto 1995

Maschere testo di Francesco Laudano
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