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Ti colgo
Nella dedizione certosina
Che riservi a l’altri
E mi figuro in mente
Di scenari accoglienti
Ove sia io a ricever carezze
io a cagionar
Il tuo sguardo di luce
I polpastrelli molli
si fanno culla per le incertezze
Ed oscillando
Cadenzano i battiti
Ad un ritmo che non spaventi
Con periodicità che mette a tacere
Di quei terrori che fanno impallidire
Dei rudi tremori che scavan le guance
Ti guardo
E immagino
Di tempi remoti
Ov’ero io ad accomodarmi tra quelle braccia
Io
A trovar casa nelle tue dolcezze:
Bagliore lieto che motiva il risveglio
Eri e sei
Primo raggio che mi richiama alla vita
Che scote dal sonno notturno
Per convincermi che n’è tempo che diventi eterno
Tu,
Voce che dirompe
Come caro usignolo
Nelle stanze del mio cuore
Riecheggi e rimbombi
E mi persuadi
Che son degna d’amore
Anche io
Che anche pe’l mio viso
C’è un palmo di stessa forgia
Com guaina per la propria lama
M’affili e m’affini
Preparandomi al dì
Ché solo sapendosi amati
Si può muovere il passo
Verso nova storia
Per scriverla da capo
Ad ogni alba che sfiori questo cielo
Ad ogni sole che scaldi la mia pelle