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Di tutti i modi che ho per allontanare,
sono certo che il più crudele sia amare.
Non so quale veleno porti con sé l'interesse, non so quale tipo di indifferenza colpisca chi, innocente, subisce cure e attenzione.
Poco mi è chiaro come l'impegno porti al disimpegno, come l'ascolto conduca al narcisismo, come un legame si basi sul mantenere reale un sogno, sul far durare più a lungo possibile l'infanzia, sul preferire mille giornate di sole insieme piuttosto che uno di pioggia. Mi chiedo se la mia sia sfortuna, per essere nato strano o aver vissuto il male e preferire le strade più impervie, quelle che portano poi a bucare le nuvole scure, prima o poi.
Forse il discorso è un altro, forse non ero diverso neanche io prima, e ora che lo sono, mi getto ciecamente tra le braccia di chi, simile al vecchio me, vorrebbe essere amato ma non riesce. Forse è un modo per amare me stesso, per amare quella parte di me, per dare lui l'occasione che credo non mi sia mai stata data. Forse amo chi non vuole essere amato perché non riesce ad amare se stesso, e così in fondo vedo un pezzo di me, vedo il meglio in quella persona, vedo ciò che potrebbe essere, vedo ciò che vorrei lei vedesse.
Forse, in fondo, l'amore non è poi così complicato. Forse in fondo, è vero quel che si dice.
Se vuoi amare, ama prima te stesso.