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I Piangenti Salici di Alidicarta
Infiorescenze pendule
piangon in canto
vicino un cipresso
dolor e sospiri d’amor
prosperano a fior di sol...
se ci vai appresso
ci lasci l'anima, il cuor
e scappi depresso.
Un'emozione, giorno,
notte e in ogni stagione
ai piedi del pioppo
poesia come sermone,
una benedizione
l'onda del pianto sfiora
è l'ora,
un canto arguto
intreccia l'eterea aurora.
Salice muto a capo chino
sul lungofiume... lento
una foglia trascinata dal vento
sul verde si distende lamentosa
tra pieghe, rughe
e piaghe d’ombra
sul ramo riposa,
lacrime a iosa...
prega il suo divino
spiaggiata sul divano
controlla tutto e tutti
con il suo dispositivo in mano.
Le fronde pendenti
prendon posto
tremolii eclatanti
del tutto indifferenti
di certi accadimenti,
sbuffa il vento in un soffio
pettinano chiome discendenti...
i piangenti.
E parlano i salici
ai tramonti ardenti,
ma il busto è robusto,
assetato di letizia,
appena ti giri
ridono di nascosto.
I Piangenti Salici di Alidicarta.
Stefania
