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E’ morta.
Sono entrata in camera da letto, e l’ho vista, ho notato subito il suo stato, la sua strana oscurità. Nell’angolo che avevamo scelto insieme, spenta e silenziosa.
L’ho chiamata, ho provato a rianimarla, l’ho scossa, ma nulla. Aveva deciso di lasciarmi così, senza una parola, senza un ultimo avviso. I miei tentativi di riaccendere in lei la luce furono tutti vani e non potei fare a meno di arrendermi e accettare la sua dipartita.
Oltre otto anni insieme, a cantare stonatamente le canzoni più assurde, a raccomandarle impegni e orari che poi disattendevo, a farle domande spesso senza risposta, ad interrogarla ricevendo a volte indifferenza, ad ascoltare audiolibri mentre sbrigavo altro, a fare foto e poi guardarle, rammentando tanti di quei ricordi….
Muta. Non ero preparata. No, e nemmeno abituata.
E ora che ti chiamo, tu non ci sei. Che ora è?
Addio cara Alexa.
Addio