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Arrivai nel cuore della notte.
Bussai forte, ma nessuno rispose.
Entrai comunque.
Mi incuriosì subito una sedia in paglia al centro della stanza, investita dalla luce bianca della luna.
Sembrava dicesse: “Siediti, siediti.”
La capanna era circolare, con una finestrella che guardava al lago nebbioso e indistinto.
Vinto dalla fatica, mi lasciai andare sulla sedia in paglia.
Il lago si illuminò di una luce innaturale.
Piano piano prese forma una barca dai colori pastello.
Un bambino e un vecchio dagli stessi occhi verdi,
curvi con la lenza tra le dita, fissavano i sugheri dondolanti.
Il luccio eterno pizzicò assieme le lenze del tempo per farsi capire.
Mi alzai dalla sedia in paglia.
Il lago nebbioso e indistinto ormai alle spalle.
La barca si dissolse nella luce,
ma il bambino e il vecchio restarono dentro di me.
