Inaspettata fine del racconto del Tosco

scritto da lorenzo tosco
Scritto 5 anni fa • Pubblicato 5 anni fa • Revisionato 5 anni fa
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Testo: Inaspettata fine del racconto del Tosco
di lorenzo tosco

Con passo agile e leggero il prof. Freud stava avviandosi quella mattina presso il suo ospedale quando venne improvvisamente fermato da un infermiere col volto rosso fuoco per la corsa, che precipitosamente gli disse: “Professore, c'è un caso urgente, un malato che urla e strepita come un ossesso. Intervenga immediatamente."

Il prof. Freud accelerò il suo elegante passo e arrivò nella camera 23, dove un tizio si stava effettivamente agitando oltre misura.

Osservandolo , il professore ebbe un moto disorpresa:”Ma tu sei il malato che ho avuto per tanto tempo in cura, unico mio fallimento che però ho saputo giustificare!”

Guardò il cartellino posto in fondo al letto e lesse: Vespone.

“Appena giunto qui, ci ha dato quel nome” osservò l'infermiere dal volto rosso-fuoco, nessuno lo aveva riconosciuto.

“Vedremo quel che fare” osservò attentamente Freud, mentre il ricoverato continuava ad urlare sempre la stessa frase: “Si perseguita qui anche chi non è più presente, il Tosco e i suoi amici che lo hanno invischiato sono persone cattive, l'hanno plagiato e lui dice male di tutti ma non è cagato (letto, con la g invece della c) da nessuno!”

L'infermiere dal volto rosso-fuoco provò a suggerire al professore: “Non è il caso che lei, professore, tenti l'immissione nel cervello di questo Vespone un po' di matera cerebrale, posto per fare questo pare ce n'abbia molto. Potrebbe provare, come ha fatto con successo su certa persona altra volta.”

Il prof. Freud neppure gli rispose, ma, metitabondo, si avviò verso la sua stanza.

Frattanto la notizia del ricovero del Vespone era circolata con enorme velocità e i giornali ne avavano fatto incetta, sfornando edizioni straordinarie riportanti quasi tutte l'iniqua maniera in cui era stato trattato il poveretto, che era stato indecentemente offeso anche dopo che aveva cancellato, dietro invito, il suo nuovo nome dall'anagrafe.

In Parlamento, riunito in tutti i settori, il deputato per eccellenza §§§§, aveva tenuto un'orazione superba, nella quale, subissato dagli applausi, aveva espresso lo sdegno dei parlamentari (camera e senato in seduta unica) per la maniera nella quale Vespone era stato trattato con l'accettazione immediata della redazione per il suo cancellamento.

Nelle successive edizioni i quotidiani pubblicarono altri articoli al riguardo, che vengono qui riassunti con l'articolo in prima pagina del principale di essi, Il Ballegiornale del mattino:

“La maniera nella quale è stato trattato il povero Vespone, degno rappresentate di un settore troppo sconosciuto della nostra realtà, quello dei villaggi dove ce n'è sempre almeno uno, indica in maniera eclatante per il sito che l'ha ospitato e per coloro che hanno contestato la sua posizione che la nostra società, chiusa nel proprio egoismo, non si preoccupa di queste persone ed elude le loro esigenze.

Vespone, alias hhand1920, deve ricevere le scuse della redazione e ottenere all'istante che gli venga riconosciuto un nuovo nick, Eusebio per esempio, al quale ne dovranno essere aggiunti almeno quattro, per ogni evenienza. Inoltre dovranno essere presi provvedimenti per il sito che l'ha così indegnamente ospitato e per coloro che in modo tragicamente iniquo hanno contestato la sua ultraeducatissima e troppo acuta esposizione senza il minimo accenna all'offesa gratuita.

Le persone che nella nostra società si trovano in tale posizione devono essere protette dall'onestà e dall'impegno dei cittadini compresi nel loro intelligente ed umano sentire.”

A seguiito di tutto quel che era avvenuto, la polizia si recò all'abitazione del Tosco che venne immediatamente arrestato e rinviato quindi a giudizio per essersi rotto i coglioni per gli interventi a cazzo di costui.

Non solo, ma anche Antonio Terracciano, ex professore di francese ora in pensione, persona tranquilla ed aliena da ogni polemica, avvertito per tempo da un ignoto suo ex allievo, si era dovuto nascondere per non essere portato anch'esso in carcere, accusato dell'ignobile suo citare sempre il Tosco nel “mi piace”, intervento che venne considerato offensivo secondo le richieste del ricoverato e immediatamente accettato da tutte le organizzazioni in difesa dei diversi...fica...ti.


CONCLUSIONE:

Credo di avere concesso all'iroso vecchietto quell'ampia visibilità da lui così intensamente cercata, rendendo però ironicamente alle sue reiterate sincere offese, come suol dirsi, pan per focaccia, finchè la pietà (ne possiedo anche io anch'io una piccolissima parte) mi ha concesso di non andare oltre.

Ora che il Tosco è in carcere, guardato a vista e non può più agire, ora che il sito è stato chiuso “per comportamento scorretto e iniquo verso un educato e non compreso iscritto”, ora che il vecchietto non potrà quindi più scrivervi con i tanti nick a disposizione, cosa potrà fare?

Un consiglio posso darglielo io: pur essendo eglin oppresso da un'età tale per cui quando tirerà il calzino niuno potrà dire che lo ha strozzato la balia, potrà darsi cura, e ne ricaverà molta soddisfazione, nel capire come il resto della sua vita deve essere impostato in maniera diversa da ora, impari un po' di spirito e soprattutto si concentri sull'ironia, farmaco efficacissimo in un caso disperato come il suo, della quale non ha compreso fino ad ora nulla, ma proprio nulla. Vedrà che si sentirà meglio, comprendendo (ma ne sarà capace?) che il Tosco è persona ben diversa da quello che lui crede e al cui pseudonimo si è invano attaccato in maniera tanto offensiva quanto forzata, solo per acquisire maldestramente e senza successo quella visibilità da lui così intensamente ricercata, invece che saperla trovare da se stesso.

Siccome l'insistere pur con intelligente spirito e ironia sul medesimo fatto può finire col provocare noia nel lettore, poiché risponde a verità il detto che “ogni bel gioco dura poco”, cesso in questo momento la continuazione del mio racconto, augurando che il sito, mondato delle sue nefandezze, possa riprendere un sereno cammino.

Mi par di sentire Terracciano, che dal suo nascondiglio, dopo che viene inutilmente ricercato da migliaia di gendarmi, nell'ascoltarmi, pronuncia scuotendo la testa la fatidica frase: LA LIBERTE' COMMANCE OU L'IGNORANCE FINIT.

Ed io malignamente aggiungo, siccome sono un perfido e da perfido, come qualcuno mi ha descritto, voglio lasciare: “ET IMBECILLITE', GUARIR CE COMPORTEMENT EST DIFFICILE, JE DIRAIS IMPOSSIBLE.”

E in italiano: L'IRONIA CI SALVERA', A MENO CHE SIANO IN TROPPI A NON CAPIRLA E PREDOMINI L'OTTUSITA' DELLE MENTI. Au revoire.


(non c'è un continua o una fine al prossimo intervento)






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