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Ti ricordi quando ci incontrammo la prima volta?
Io ero solo, tu anche.
Strappavo le pagine di un libro solo perché non mi piaceva il suo finale, che senso aveva continuare a far vivere una storia con un finale che non piace al lettore?
Alla quinta pagina strappata mi toccasti la spalla.
Ti guardai come se la tua mano mi avesse bruciato la pelle.
Ricordo bene i tuoi occhi, il tuo sguardo fisso sul mio.
«Perché strappi le pagine di un libro?» mi chiedesti.
«Perché non mi piace il suo finale, che senso ha far vivere una storia con un finale simile?» ti risposi.
Il tuo sguardo era sempre più perso e confuso.
«Forse dovresti provare ad accettare che nella vita incontrerai un lieto fine o un finale tragico, non sta a te decidere quando e come. Alla fine siamo tutti qui per vivere, come la storia scritta nelle pagine di questo libro.»
Conservai quelle pagine strappate all'interno del libro per anni, finché il vento non decise di portarsele via.
Alla fine dovetti accettare che tra quelle pagine c'eri anche tu.
E con te è volato via anche un pezzo di me.