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Caro amico che sei capitato tra le svogliate ciglia di questo orizzonte poetico e tra tutte sei proprio per caso caduto qui, in questa mia lettera poetica. Vorrei darti alcuni consigli e delle buone istruzioni affinché abbia buona riuscita il tuo prossimo e nascituro evento poetico. Qui vigono 2 leggi non scritte. Sono le leggi del leggi. Legge nr1:
Prima di pubblicare la poesia assicurati sempre che la linguetta dei like sia nella posizione corretta. Non sai dove mettere la linguetta? Dai non ci credo..
La 2 te la dico dopo, perché mi sta venendo il dubbio che tu possa essere un tipo di-verso. Già, se tu fossi uno di quei che se la tira, o qualora fossi uno che per natura è poco incline alle relazioni pubiche, forse a causa di un improprio abuso di timidezza o per principio morale, (meglio non indagare,.. ), ho per te la cura
del su-ccesso.
Insomma se fossi un tipo a-social, che non ha tempo e voglia di lasciare leccate di francobollo a chi di solito contraccambia con piacere, e che di mettere faccine e cuoricini addestra e ammanca non ci pensa proprio, prova a fare quanto segue. Ma prima però ti devo una doverosa precisazione. Devo essere onesto, non mettendo like e commenti sarà davvero dura che tu possa emergere dal limbo. Infatti, commentare all’ inverosimile, con o senza ausilio di Ia poco importa, ti farebbe fare un bel balzo in a-vanto. Perché guadagnare punti è la legge nr2 di questo im-posto : +commenti&like=+ punti e + punti=+ visibilità. Conosco gente ricchissima che ne ha accumulati talmente tanti da potersi permettere ville lussuosissime a vista super-panoramica. Qui è piene di Gente che vive di rendita sfrenata, Talora ingiustificata. C’ è chi si mette addirittura il titolo in evidenza, e chi si fa aiutare dalla redazione facendo mandare avvisi di garanzia e consigli di lettura a chiunque. Insomma c’ è di tutto. Così facendo ti rendi conto da solo che sarebbe tutto molto più semplice, avresti accesso alla hit parade dei sordi-di e ciò ti consentirebbe di avere il diritto di stare tra i nobili. Potresti crearti anche Tu una bella cerchia di amici, un clan modello Maria De Filippi, un teatrino De Filippo , un only fan, un club privè, dove massacrare a sproposito tizio e caio che ti stanno, o per invidia o per paura proprio sul cazzo. Ecco, se tu non sei così, ma sei quel tipo di artista non violento ma famelico, non disperare e segui quanto segue.
Metti sempre titoli che comprendano dei buoni metadati. Cioè usa parole chiave per titolare e chiamare per nome la tua bella.
Chessò, parole del tipo: alidicarta, adc, menavado, lascio il sito etc.. funzionano sempre. Garantito.
Pubblica poesie erotiche, sono le più lette.
Argomenta il tuo malessere ad cazzum, possibilmente inveendo contro i colleghi, ma senza farne mai i nomi. Rischi un linciaggio indiano.
Parla sino allo sfinire di storture croniche del sito quali stolker di like, panoramica, etc..
E soprattutto non fidarti di chi ti dice che non gliene frega nulla:
sono i più pericolosi, agguerriti strateghi disposti a tutto pur di farsela una gloria. Sono quelli che bramano più di ogni altra cosa un posto fisso nella memoria del tuo telefono.
Dunque caro lettore, a prescindere che tu sia nuovo o veterano, questa è la storia. Se stai vivendo un momento di bassa fama, se sei stufo di essere sempre nascosto dai soliti magneti- magnati del sito che si calamitano tra di loro, dico a te: qualunque sia il motivo della tua delu-illusione, prova a mettere in pratica questi pochi suggerimenti e vedrai che le cose non cambieranno, ma per un attimo avrai anche tu il tuo immeritato momento di gloria.
Io ci ho rinunciato.
Non potrò mai aumentare la mia visibilità. La dimensione di questo sito non consente al mio carattere di andare oltre certe carature. Ho un profilo termico basso; non è a scrittura calda, la mia tastiera è un vecchio forno a legna. La grandezza del mio scrivere è standardizzata, ristagna e il mio strato rimane profugo ed orgoglione, resta interrato nei miei andri profondi come un acquitrino che anonimo scorre, sotterrato da detriti e detrattori e da un enorme discarica di altrui parole. D' altronde, seppur scrivessi a caratteri cubitali, cambierebbe poco;
resterei invisibile come sepolto da una forma di rifiuti speciali.
Sigillato da tanta spazzatura doc e tanta, tanta fragile e sdegna poesia…