Scomode verità

Provo emozioni taglienti
come la lama alla gola del Mujaheddin;
dolorose, come il pugno nel diaframma;
inaspette, come la stilettata alle spalle dell'amico di cui ti fidi
e non dovresti.

Mi riscopro ad odiarmi 
quando l'anima mia prova fragili sentimenti umani.
Tra le mie facoltà vi è il tocco dello zenit del cielo
e pure il violento tonfo con ali sanguinanti
nel girone infernale più abietto.

Talvolta, ho percepito persone come bombole di ossigeno,
riscoprendole in seguito come lo specchio mio e del mio sentire.
Mi ci sono guardato, mi sono visto bello come non mi vedevo da tempo immemore,
senza amore da tempo immemore.
Risultandomi estraneo lo doso erroneamente.

Ho bisogno di scrivere per leggermi dentro,
vivere per guardare come sono davvero.
Aspetto il momento in cui tutto va a puttane,
perchè mi ci sento a mio agio.
So come affrontarlo e non mi abbatte, mi fortifica.

Ho distrutto in mille pezzi la mia fiera armatura
che mi proteggeva e allontanava da tutti.
La ricompongo e la indosso nuovamente,
fin quando qualcuno saprà dolcemente sussurrarmi all'orecchio:
"non siamo in guerra!".


17/03/25 - 01:25 a.m.