Stavo facendo la consueta pennichella che mi posso liberamente concedere, quando è squillato il telefono e ho riconosciuto la voce un po' sardonica di uno dei pochissimi amici del sito al quale ho fatto conoscere il mio numero telefonico.
"Ma hai letto quello che viene detto in una dedica al ...sonetto !!!|!) da una certa signora (non vi rivelo il nome , altrimenti Indiana, suo protettore per interessi propri ben rilevabili, buon fingitore quando pare contestarla, ma suo adoratore impenitente, mi sospende illico et immediate. Nota del sottoscritto) e si capiva che intendeva riferirti a te, tu saresti allora uno "scopiazzatore" quando pubblichi i tuoi sonetti? Lei ha avuto la sfacciataggine e impertinenza di scriverlo, e tu non dici niente?"
Gli ho risposto con immediatezza: "Io non ho mai copiato agli altri neppure durante i compiti scolastici, non per esigenza morale, ma perchè avevo la convinzione esattissima di essere molto più bravo degli altri che consideravo veri somari con piena ragione."
"Ma come" lui ha replicato con sorpresa "lasci le cose in tale stato dopo che hai subito l'infamante accusa generica di essere un "copiatore", prprio tu che hai sempre dichiarato di sopportare ogni offesa tranne che quella di appoggiarti a scritti di altri, per una affernazione simile uno potrebbe adire addiritturale vie legali per diffamazione!"
"Tu pensi che io, dato quel che faccio, non conosca il dettato del famoso articolo sulla diffamazione, però il cielo mi guardi bene dal profittarne in un caso simile ..."
Lui, sorpreso, mi ha domandato interrompendomi: "Mi meraviglio della tua accondiscendenza, non ti riconosco ..."
Ho continuato: "Per mia esperienza conosco anche molto bene l'articolo 85 del c.p., per cui, se ti dovessi dar retta perderei tempo e denaro, stante l'immediata assoluzione della parte denunciata, perchè troppo evidentemente dimostratasi completamente non capace d'intendere."
Incuriosito di quel che mi aveva detto l'amico sono corso al computer, dove mi sono visto costretto a comunicare allo staffiere il mio invito a togliere immediatamente lo scritto della luminescente "oh mio sonetto", in quanto tutti, comprresi gli "utili idioti" hanno capito che esso riferisce alla mia persona.
Se poi, naturalmente, Indiana troverà il solito ago nel pagliaio e la giustificherà, more solitto, affernando che il suo dire è generico e uno può dire in proprio quel che reputa giusto, gli faccio osservare che un'affermazione simile è improponibile, poichè la davvero dotta persona mi aveva adirittura inviato un messaggio col quale mi chiedeva gentilmente un commento sul suo scritto, avvolta nella logica incontrovertibile e duratura lei di tutto poter fare , che neppur Platone aveva così presente, premesso che la nota autrice ha proceduto nella più pura delle ...logicità, per cui io,maleducatamente devo passar sopra la cortese richiesta, perchè ...mi ha da tempo gratificato della sua bannazione!!!!
Commosso da questa logica di intelligenza unica sono corso a leggere il sonetto, il quale mi è apparso di un tecnicismo e di una concezione meravigliosa, un sonetto esattamente rispondente alle regole del genere, per quanto cautelativamente e con apprezzabile modestia l'autrice avesse espresso "inutili" dubbi nella nota osservando che si trattava di "libera interpretazione", quasi non conoscesse, proprio lei, l'eccelsa per valore poetico, che non si può dare libera interpretazione a un sonetto, che comporta regole fisse e precise.
Ma essa ha raggiunto davvero le vette più alte della gloria quando, con la sua infinita intelligenza è riuscita a trascinare taluno degli infiniti lettori nella convinzione (ERA ORA!) che il Tosco è uno scopiazzatore di bassa lega, suscitando l'entusiasmo della signora dei "piccoli sabati" che ha rincarato in un commento la dose, suscitando le ingenue ire del povero bistrattato tosco, da lei pur consolato con l'imprevista bannazione, che nei suoi riguardi ha preso una decisione che non porterà nessuna conseguenza, ma solo noia, spese e qualche ansia ...insieme a qualche altro commentatore o commentatrice. (Adesso debbo rettificare, poichè non risulto affato bannato dalla "sabatina, come m'era apparso ieri, non so perchè).
Mentre lei continua a brillare di vivida ed intensa luce, senza alcuna ombra di presunzione, c'è invece chi risplende di una insuperabile splendore riconosciuto nella sua intensità coloristica da tutti, e questo è il veramente salomonico staffiere Indiana. il quale dimostra il suo immenso poderoso splendore continuando a dormire ma cancellando con la sua infinita giustizia le opere migliori del tosco, per il fatto che alla lontana, questi ha fatto riconoscere con le sue perifrasi una certa perrsona, e questo è proibito dal regolamento, e approva invece con il suo elevato senno chi, con contorcimenti lessicali vari fa aparire all'inclito e al'incolta, e viceversa, che il tosco è uno "scopiazzatore". E questo. naturalmente, è consentito dal regolamento e permette di pubblicare una frase generica immensamente offensiva senza apportare alcun esempio giustificativo.
Quel però che mi esalta veramente è vedere le letture, i commenti e i "mi piace" con le facce in bella mostra di tanti"utili idioti", che si pavoneggiano nel loro inespressivo volto, consci di avere raggiunto un grande traguardo soffermandosi positivamente su un'opera che è fra le peggiori impostate in questo sito, e che Indiana, se non fosse così rimbischerito, dovrebbe immediatamente togliere dal suo portale, con la giustificazione: "Qui si accetta ogni orrore letterario e ogni diffamazione, però c'è un limite a ogni indecenza!!!!"
Il tosco
Sentita commemorazione degli ... testo di lorenzo tosco