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Versi Liberi
A passi carponi, svelto svelto
mi muovo tra le tue gambe
sperando di afferrarne una
mentre corri verso casa
Dietro di te lasci i tuoi passi
lasciti di asfalto
semafori danzanti, barboni affamati
Pezzi di verde sfumano
e la tua corsa si fa più stringente
I miei occhi iniziano a cedere
la vista mi ha tradito
Proprio come le tue dichiarazioni
Vedrai, il mare ti riporterà indietro
tutto ciò che speravi
e solo allora capirai
di appartenere a un’altra atmosfera
Lasciti di sabbia
pesci danzanti, bambini affamati,
pezzi di verde che tornano a riempire
Ma io mi arrendo
le mie braccia non ti cercano più
E a passi grandi
Ritorno nel chiassoso grigio
a cui sono destinato
Testo
Mi illudo di esser bambino: a passi carponi mi avvicino verso te. Il tuo ritorno è irremovibile, ma con l’innocenza di un infante mi reco tra le tue gambe. Cerco di tastare con la lingua il lascito che emani mentre con le braccia allungate a mo’ di uncino cerco di aggrapparti. Possiamo dire che io sia un pirata e tu sia un pesce. Farai di tutto per tornare in mare, mentre io farò di tutto per portarti a terra.
Ci muoviamo tra le mure della città: polveri, asfalti, marciapiedi, strade, veicoli, metro cospargono la mia vista di bruma. Scorrono davanti a me semafori danzanti, barboni affamati e pezzi di verde che sfumano il contorno. Ma di vista non ti perdo, un passo dopo l’altro, sempre a carponi, resto ancorato a te. Usciti dalla nebbia, la tua corsa si fa sempre più stringente e le mie gambe sempre più stanche: cosa ci sarà mai lì che qui non c’è? Allora continuo imperterrito a seguirti, mentre grandi praterie si fanno sempre più presenti ai miei sensi. Forse siamo quasi arrivati a destinazione? Cristalli di sabbia colpiscono i miei occhi e le mie mani affondano tra castelli e secchielli.
La vista inizia ad ingannarmi, le tue gambe diventano fumose. Ci muoviamo tra il vento di una spiaggia: scorrono davanti a me pesci danzanti, bambini affamati e pezzi di verde che riempiono il contorno. I miei occhi diventano rossi, non posso continuare a camminare carponi. Allora mi alzo, ora sono in piedi e riesco a guardarti; ora l’ho capito, siamo tutto ciò a cui siamo sempre appartenuti. Con le consapevolezze del caso, a passi grandi ritorno nel chiassoso grigio a cui son destinato, nella speranza che prima o poi trovi lo stesso coraggio di lasciare andare ciò che non mi appartiene.